Il primo anno dei Vigili del fuoco a Paitone
di Franco Tarsi

Nella sala consiliare un incontro per fare il punto della situazione sul distaccamento dei pompieri alla presenza del nuovo comandante provinciale di Brescia, Natalia Restuccia, e dei sindaci del comprensorio


Ad un anno dalla piena operatività (20 ottobre 2018), il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Paitone ha presentato un quadro delle attività svolte, dei problemi di funzionamento e delle necessità della sua ancor giovane struttura.

L’occasione è stata offerta dall’incontro, organizzato dal sindaco di Paitone, Alberto Maestri, e tenutosi lunedì 14 ottobre, per il benvenuto al nuovo comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Brescia, ingegner Natalia Restuccia, alla presenza dei sindaci e dei delegati dei comuni che fanno parte del comprensorio di competenza.

Oltre ai ringraziamenti per l’impegno e la dedizione dei volontari dei distaccamenti, “che nascono non a caso ma in zone in cui ci sia la disponibilità dei comuni a costituire delle sedi in funzione di interventi più rapidi”, il nuovo comandante sottolinea l’opportunità che vengano creati dei distaccamenti in tutti i comuni del comprensorio, perché “un soccorso veloce, facilitato dalla capillare vicinanza ai punti dei sinistri, che accorcia i tempi di intervento, riduce i danni e complessivamente migliora la qualità della vita”. L’interessamento delle comunità locali - osserva- rappresenta una “misura di civiltà e di sensibilità sociale”. Il comandante sottolinea inoltre che i volontari svolgono, con le turnazioni, la stessa funzione dei professionisti e esprime il suo apprezzamento per i sacrifici dei volontari e - aggiunge il sindaco Maestri - delle loro famiglie.

Ma, concretamente, qual è stato il lavoro svolto dal distaccamento di Paitone? In un anno di funzionamento - specifica Simone Spinetti, capo del distaccamento - sono stati condotti 106 interventi (29 per incendio, 26 per incidenti e soccorso, 51 per altre cause). Distribuiti su una notevole superficie territoriale, fino a Botticino e Brescia, gli interventi, in dettaglio, sono stati 20 nel 2018 (a due soli mesi dall’inizio dell’operatività) e 86 nel 2019. Un impegno notevole, tenuto conto che nella caserma di Paitone sono presenti a turno solo cinque volontari. Non basta la reperibilità - rileva, a questo proposito, Spinetti - ma “occorre una presenza effettiva in sede, sia pure a turno”.

Ma l’impegno del personale - si osserva - non è sufficiente. Occorrono mezzi adeguati: per esempio automezzi leggeri, che permettano una maggiore velocità di intervento. Non solo: è fondamentale una crescita del servizio offerto dai Vigili del Fuoco, ma per questo “serve un percorso di completamento delle attrezzature e della logistica”, oltre alla necessità di reperimento - aggiunge Maestri - “di un ambiente e di una sistemazione più idonei per i volontari”. Ma se queste sono le necessità di funzionamento del corpo dei VV.FF. non bisogna dimenticare le necessità personali dei volontari. Sotto questo aspetto Maestri chiede a tutti i comuni interessati “puntualità nell’erogazione delle quote fisse e delle quote variabili dei contributi previsti”. Non va bene - sottolinea - “che i volontari, oltre al loro impegno, siano costretti ogni mese a tirare fuori di tasca propria 10 euro a testa per le spese riguardanti la cura della caserma”.

E da più voci, tenuto conto anche della presenza di un rappresentante pubblico quale il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, si chiede l'aiuto finanziario da parte del Ministero dell’Interno. Dallo Stato - precisa Giovanni Flocchini, presidente della Comunità montana - “ci si aspetta di più, visto che il novanta per cento del lavoro lo fanno i volontari”. Si chiede quindi che alle erogazioni dei Comuni e ai contributi che si possono ricavare dai privati e dalle aziende mediante una sensibilizzazione della cittadinanza, per esempio con l’iniziativa ‘caserme aperte’ , vada necessariamente affiancato il sostegno dello Stato. Dal canto suo il Consigliere regionale Floriano Massardi, assessore a Vallio, ricorda che la Regione Lombardia versa già “ingenti risorse ad integrazione di quelle statali e dei Comuni”.

Un ultimo capitolo riguarda la Protezione civile. Fabio Zotti, sindaco di Mazzano, fa presente che nel suo Comune questo istituto esiste già e assorbe notevoli investimenti in attrezzature e propone una interazione fra la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco. Ma il comandante Restuccia (facendo presente, per inciso, le difficoltà operative del suo comando, con soli cinque funzionari sui 24 previsti) osserva come sia difficile un interscambio di attrezzature fra i due corpi, mentre “capita più spesso di integrare gli interventi”.

Nel complesso tutti i presenti si sono detti d’accordo sulla necessità di rispettare le scadenze delle erogazioni e di migliorare il servizio alla cittadinanza, anche migliorando le esigenze strutturali ed operative del corpo dei Vigili del Fuoco. Solo buone intenzioni o qualcosa di più? Lo vedremo nei fatti.

All’incontro hanno partecipato, oltre al il comandante provinciale Restuccia, anche l’ingegner Giovanni Russo, funzionario al comando di Brescia e referente del distaccamento di Paitone, il presidente dell’associazione sostenitori dei VV.FF. di Paitone, Davide Firmo, il capo distaccamento dei VV.FF. di Paitone, Simone Spinetti, il sindaco di Paitone, Alberto Maestri, il consigliere regionale e assessore a Vallio Terme, Floriano Massardi, il presidente della Comunità Montana, Giovanmaria Flocchini, il sindaco di Gavardo, Davide Comaglio, l’assessore ai lavori pubblici del comune di Nuvolera, Stefano Dioni, il sindaco di Nuvolento, Giovanni Santini, il sindaco di Serle, Giovita Sorsoli, il sindaco di Mazzano, Fabio Zotti, il sindaco di Calvagese, Simonetta Gabana, l’assessore del comune di Prevalle, Francesca Cicoli.
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