Un semaforo sempre rosso
di red.

La Provinciale 31 è chiusa dal 23 febbraio e da settimane si annuncia la riapertura con semaforo un giorno con l’altro. Ma i cartelli (e i new-jersey) sono ancora lì


Lo scorso 23 febbraio, nel giro di una decina di giorni ed in un periodo senza piogge, la sede della strada si era abbassata di una ventina di centimetri.
Uno smottamento, che ha coinvolto anche la strada privata e parte di un cortile che sovrastano la Sp 31, aveva anche provocato la rottura di un tubo dell’acquedotto (o era stata la rottura del tubo a provocare la frana?), prontamente fatto sistemare da A2A.

Per un po’ tutti sono stati a guardare che succedeva.

Una volta sistemata la condotta, però, almeno all’apparenza, altri movimenti non ce n’erano più stati.

Solo mesi dopo, anche a causa di un rimpallo fra enti su chi se ne sarebbe dovuto accollare le spese, sono stati collocati due sensori, che starebbero ad indicare due frane distinte: una sopra che si muove di pochissimi millimetri, quella che interessa direttamente la sede stradale che invece è sostanzialmente ferma.

Ancora però non sarebbe chiaro quale possa essere l’intervento risolutivo.

Nel frattempo la Pieve, la parte alta del paese servita da quella strada, è raggiungibile solo percorrendo vie interne, in alcuni tratti molto ripide.
Per non parlare di chi abita la località Santellina che fa prima a raggiungere Agnosine che salire in paese.
Impensabile che la situazione possa rimanere così anche per il prossimo inverno.

E allora ecco il primo annuncio: «La strada sarà ripercorribile, dotata di semaforo, quando riapriranno le scuole» avevano assicurato in municipio ancora a luglio.

Così non è stato e pare che il problema ora sia legato all’impianto semaforico: «La Provincia non ne ha a disposizione e dobbiamo comperarne uno noi» affermano gli amministratori bionesi, ormai da settimane, senza però che si muova nulla.
Il costo dovrebbe aggirarsi intorno ai duemila euro, mentre lo studio geologico è costato 25mila.

«C’è qui la delibera pronta per la riapertura, manca solo la data – ci ha detto in Provincia l’assessore Bazzani -, aspettiamo solo che il Comune faccia quel che abbiamo concordato, piazzando il semaforo, per dare ordine di rimuovere il blocco».

Una riapertura che
quando avverrà sarà comunque regolata da impianto semaforico e con divieto di transito dei mezzi pesanti (permesso solo i pullman).
A quando una soluzione definitiva per quell'abbassamento della sede stradale di una ventina di centimetri fermo ormai quasi da un anno?
Su questo aspetto non ci sono nemmeno delle previsioni.

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