L'opposizione continua
di Redazione

Lunedì scorso l’assemblea delle associazioni ambientaliste, decise a scendere in piazza e a presentare due esposti formali a Tar e Corte dei Conti, seguita dalla mozione presentata alla Provincia per chiedere di rivalutare la localizzazione degli impianti



Le 19 realtà ambientaliste bresciane, trentine e mantovane che costituiscono il “Tavolo delle Associazioni che Amano il Chiese e il Lago d’Idro”, presieduto da Gianluca Bordiga, si sono riunite lo scorso lunedì sera a Gavardo in un’assemblea pubblica contro il progetto del maxi depuratore del Garda, assemblea che ha visto l’Auditorium “Cecilia Zane” affollato anche da numerosi cittadini, gavardesi e non.

I sodalizi si sono detti pronti a scendere in piazza e a combattere con ogni mezzo possibile il progetto del doppio depuratore a Gavardo e Montichiari, di cui si temono devastanti effetti a livello ambientale ed economico.

Insieme al Tavolo - che gode anche dell’appoggio del sindaco di Gavardo Davide Comaglio, portavoce dei primi cittadini dell’asta del Chiese - il Comitato Referendario Acqua Pubblica Brescia e l’Associazione Gaia hanno inoltre annunciato che procederanno per vie legali contro il progetto di Acque Bresciane.

Si prevedono due esposti, uno alla giustizia amministrativa – affidato a consulenti esperti - e l’altro alla Corte dei Conti, quest’ultimo per evidenziare i costi esorbitanti del progetto, che inevitabilmente ricadrebbero sui contribuenti.

Le principali motivazioni che spingono associazioni e cittadini a questa strenua opposizione riguardano, come abbiamo avuto modo di scrivere anche nelle scorse settimane, la mancanza di considerazione ambientale nella scelta dei due siti, l’assenza di trasparenza nella valutazione di possibili alternative e la forte preoccupazione per la separazione delle acque bianche da quelle nere, che non verrà fatta per problemi di tempistica e di costi, e per gli scavi da effettuare sulla Gardesana per posizionare le condotte di pompaggio dei reflui da Salò verso la Valle Sabbia.

Nel frattempo in Consiglio provinciale è stato rimandato il voto sulla mozione presentata da Marco Apostoli di Provincia Bene Comune, mozione con cui si chiede alla Provincia di commissionare un proprio studio indipendente ad un’università non coinvolta nel progetto, per poter rivedere la localizzazione del depuratore del Garda.

Il Presidente provinciale Samuele Alghisi e tutte le forze politiche si sono detti disponibili ad approfondire il progetto coinvolgendo cittadini e associazioni, ma non a modificare quanto redatto da Acque Bresciane, sostenendo che ciò, oltre a costituire un rischio di perdita dei fondi del Governo, non sarebbe di competenza della Provincia.

La mozione è stata dunque rimandata alle valutazioni del prossimo Consiglio, in programma a fine mese.

Nelle foto l'assemblea pubblica di lunedì scorso a Gavardo

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