Novanta candeline per le Penne Nere di Storo
di Aldo Pasquazzo

La tradizionale festa di San Maurizio coincide quest'anno con il 90° di fondazione del Gruppo Alpini di Storo. Questa domenica, 22 settembre, la cerimonia



Le delegazioni Ana dovrebbero essere una ventina se non di più e  domenica a sfilare saranno almeno in 500, di cui quasi la metà (220) solo di Storo.

Stiamo parlando della tradizionale rimpatriata alpina di San Maurizio, che stavolta però coincide con i 90 anni di vita della Sezione, sorta nel lontano 1929.

L'allora fondatore fu Giuseppe Polana - originario di Roncone e segretario comunale – a cui seguirono in qualità di Capigruppo Qurino Mezzi, Gino Zocchi, Giovanni Grassi e Mauro Zocchi. 

Oltre a cerimonie, deposizioni di corone e funzioni religiose ad animare il raduno ci saranno la fanfara Ana di Pieve di Bono, la banda sociale di Storo e il coro Re di Castello.

In concomitanza con tale traguardo – spiega il capogruppo Enzo Giacomolli – abbiamo predisposto una pubblicazione comprendente una cinquantina di pagine e tante fotografie attraverso cui si è cercato di riassumere un po' tutta la storia.

All'interno, oltre agli auguri del poeta locale e alpino Elia Grassi, anche i saluti e le considerazioni sia del sindaco Luca Turinelli che del presidente provinciale Ana Maurizio Pinamonti.

A realizzare tale brochure una buona mano l'hanno data Giovanni e Aldo Grassi, Gianni Cortella, Beatrice Mezzi e Lara Bondoni.

Altro capolavoro di giornata sarà rappresentato da una scultura in legno che l'artista Teodoro Brugnoni ci ha donato. Si tratta di una base di castagno, proveniente da Condino, alta 2,85 metri e del peso di circa 8 quintali che molto probabilmente verrà posizionata nella Cappella alle Piane. La chiesetta risale al 1844 ma durante la peste del 1800 era stata utilizzata come ricovero spirituale.
 
“La scultura rappresenta la stessa chiesetta e un bivacco ed è stata  realizzata attraverso l'uso di sgurbie e scalpelli che ha comportato un centinaio di ore di lavoro” dice lo stesso Brugnoni, il cui laboratorio hobbistico ha sede al piano terra in Via del Gheto.

Grande assente il compianto Attilio Canetti, che il Signore ha chiamato a sé lo scorso 16 agosto. Era l'ultimo dei Reduci e il suo cappello sarà posizionato su una base portata lungo il corteo dal nipote e dal cerimoniere Elio Scarpari.

“Ci teneva tanto ad esserci, ma da lassù siamo sicuri che Attilio ci seguirà” commenta Scarpari. Dovrebbe invece esserci Pietro Zontini (Marchior), che di anni ne ha 96 e che all'epoca era  considerato guardia di frontiera ma senza penna.

Nelle foto:
- La realizzazione della scultura
- Il reduce Attilio Canetti, recentemente scomparso

190917-ana-storo1.JPG 190917-ana-storo1.JPG