Maxi depuratore, le preoccupazioni rimangono
di Federica Ciampone

L’incontro tecnico dei sindaci dell’asta del Chiese con Ato e Acque Bresciane non ha dato esito soddisfacente. I primi cittadini si preparano a realizzare un progetto alternativo 


Si è svolto ieri – martedì – al Crystal Palace di Brescia il tanto atteso incontro tra Ato, Acque Bresciane e i sindaci dei Comuni del Chiese, richiesto dagli stessi amministratori per poter ascoltare i tecnici e discutere del progetto del Maxi depuratore a Gavardo e Montichiari.
 
Al meeting erano presenti il direttore dell’Ufficio d’ambito Marco Zemello, il direttore tecnico di Acque Bresciane Mauro Olivieri, il presidente della Provincia Samuele Alghisi e quasi tutti i sindaci dei Comuni interessati.
 
Sembra che l’incontro tecnico non abbia dissipato i dubbi e le preoccupazioni già più volte espressi dai primi cittadini, ai quali è stato spiegato che eventuali alternative al doppio depuratore non risolverebbero il problema dell’accumulo di fosforo, che invece non si porrebbe se le acque depurate fossero sversate nel fiume Chiese. 
 
L’impianto di depurazione di Gavardo, inoltre – è stato spiegato – potrebbe essere funzionante entro cinque anni, mentre per ipotesi alternative ne servirebbero dieci.
 
L’impressione dei primi cittadini dell’asta del Chiese è stata, ancora una volta, quella di trovarsi di fronte a scelte calate dall’alto. Per questo motivo i sindaci si riuniranno nei prossimi giorni per valutare l’idea di incaricare tecnici propri di predisporre un progetto alternativo.
 
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