«Madona de Setember», una devozione che continua
di Aldo Pasquazzo

Anche quest’anno a Bondone molto partecipata la processione con la statua della Madonna per adempiere al Voto del 1855


Ieri, lunedì 9 settembre, in occasione della “Madonna de Setember” Bondone e la sua gente si sono ricompattati prima in chiesa e poi partecipando alla solenne processione vespertina lungo le vie della parte storica, per adempiere al Voto del 1855.

È una tradizione a cui il paese risponde e partecipa ancora. “Fino alla metà degli anni 60 – avverte lo storico del paese, Giampaolo Capelli – a Bondone nel giorno della sagra portare a spalla la Vergine era un onore. Anzi si faceva a gara. A volte venivano anche rappresentanti istituzionali dal vicinato, come pure l'allora reverendo arciprete decano di Condino, don Modesto Lunelli”.

Erano anni in cui la devozione verso la propria Madonna prevaleva su tutto. “A quei tempi – aggiunge Fausto Valerio, all'epoca messo comunale e ora con la moglie Milena gestori del noto bar Levada – c’era una vera e propria asta per assicurarsi l'onore di portare la statua dalla chiesa alla Santella della Plos”.

Una tradizione dove, tra canti e preghiere, la gente, anche da fuori paese, tiene ad esserci: “Noi veniamo da Condino e non è la prima volta che partecipiamo alla processione, anzi sono anni che a questa funzione vogliamo esserci”.

Poi è la volta di una signora di Darzo la cui devozione si ripete costantemente da anni: “A questa Madonna – riferisce la signora - mi sento particolarmente devota e legata, perché mi ha dato qualcosa che non percepivo ad altre simili cerimonie”.
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