Recupero tecnologico
di red.

Tac e mammografo di ultima generazione. Sono i macchinari a disposizione della Radiodiagnostica di Gavardo, arrivati nel presidio valsabbino uno a gennaio e l’altro a giugno, grazie a due distinti finanziamenti regionali


«Per noi i tre presidi per acuti, come i cittadini che a loro fanno riferimento, pur con ruolo differenziati, hanno pari dignità e meritano apparecchiature all’avanguardia».

Così il Direttore generale di Asst Garda Carmelo Scarcella nel presentare alla stampa insieme al primario dottor Tiberio Evoli e al direttore medico di presidio Lucio Dalfini, le novità che riguardano il potenziamento della radiodiagnostica che nei mesi scorsi ha riguardato il presidio ospedaliero valsabbino, al quale si rivolgono anche i cittadini dell’Alto Garda.

Tac e mammografo hanno richiesto un investimento pari a 690mila euro, ottenuto con fondi regionali.
Da giugno è in funzione una nuova “tac” di ultima generazione, capace di restituire una scansione completa su 128 strati, contro i 16 che era la performance di quella precedente.

Prestazioni che rendono il nuovo macchinario estremamente utile per la diagnostica di emergenza, come quella necessaria nel caso delle persone con politrauma.

Una migliore qualità delle immagini che permette anche di ridurre il rischio di errori dovuti a condizioni particolari di alcuni pazienti, come lo sono i bambini o le persone anziane, che magari hanno difficoltà a mantenere la posizione.

Quanto al mammografo in azione da gennaio scorso, 
esso permette una netta riduzione della dose di raggi assorbiti dalle pazienti e offre la possibilità di adattare il sistema di compressione alla soglia soggettiva di dolore, eliminando così l’apprensione ed il timore legato all’esame.

Grazie alla presenza di questo strumento, il servizio di screening mammografico è stato spostato da Salò a Gavardo.


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