Coldiretti: «Serve stato di emergenza»
di Redazione

Questa mattina a Brescia il summit promosso da Coldiretti cui hanno preso parte con il presidente Prandini, il ministro Centinaio e l'assessore Rolfi. Stimati 47 milioni di danni solo per il comparto agricolo


Riconoscere lo stato di emergenza nel Bresciano e in Lombardia a fronte dei molteplici episodi di maltempo che hanno messo in ginocchio coltivazioni, aziende agricole, strade, con danni anche a case, capannoni, attrezzature agricole e centri abitati. E’ la richiesta avanzata durante il summit organizzato venerdì 23 agosto da Coldiretti a Brescia con Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Brescia e Coldiretti nazionale; Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Lombardia; Gianmarco Centinaio, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo; Fabio Rolfi, Assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi di Regione Lombardia; Raffaele Borriello, Direttore generale Ismea; Stefano Simeone, Capo di Gabinetto della Prefettura di Brescia.

“Sul territorio bresciano – commenta Ettore Prandini – si concentra la metà dei danni provocati quest’anno in Lombardia da tornado, nubifragi e grandinate, eventi calamitosi straordinari che hanno messo in ginocchio la nostra agricoltura. E’ necessaria un’azione sinergica concreta da parte delle istituzioni - riconoscendo l’emergenza della situazione - volta a individuare un piano strategico di ripartenza, anche attraverso un primo intervento che preveda la sospensione del pagamento delle imposte per assicurare la ripresa produttiva delle imprese e il ripristino delle strutture danneggiate”.

Diversi gli eventi estremi che – spiega la Coldiretti Brescia – negli ultimi mesi hanno devastato campi di mais, frutta e verdura, prati per il foraggio degli animali, ma anche stalle, attrezzature e strutture aziendali. In base alle stime regionali solo tra luglio e agosto il conto delle bizze del meteo nei campi bresciani ammonta a circa 47 milioni di euro. Di seguito la mappa degli episodi più gravi che hanno interessato le campagne bresciane.

Brescia inizia il calvario del maltempo il 5 maggio, quando una fortissima grandinata si abbatte sui comuni dell’alto Garda causando danni alle colture e ad alcune strutture. A seguire, i mesi di maggio (11 maggio) e giugno (11 giugno) vedono ancora grandinate intense, forti raffiche di vento e piogge abbondanti nella zona della Valle Camonica, della Valle Sabbia, della bassa pianura bresciana e, a macchia di leopardo, in alcuni comuni della Franciacorta e dell’alto Garda, causando allagamenti nei campi, strutture agricole e serre divelte.

Il mese di agosto è stato interessato da tre episodi violentissimi di maltempo (2 agosto, 7 agosto e 12 agosto) che hanno devastato, con grandine e trombe d’aria, colture in campo come mais, soia, verdure, frutta, vigneti, uliveti e strutture aziendali come stalle, ricoveri del bestiame, attrezzature e serre in varie zone della Franciacorta e del Garda e in tanti comuni della pianura bresciana, da est a ovest, facendo salire la conta dei danni di diversi milioni di euro.

Anche l’apicoltura ha gravemente risentito del clima di quest’anno, registrando nel 2019 una diminuzione del 70% nella produzione di miele d’acacia.

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