Uncem, al via la mappatura zone non coperte
di Redazione

L’iniziativa della Unione delle Comunità montane per identificare le zone montane dove i cellulari non prendono. Le segnalazioni entro il 9 settembre


È un’iniziativa che può certamente interessare anche la nostra Valle Sabbia. Qualcuno sicuramente, magari durante una gita in montagna in questo periodo estivo, lo avrà sperimentato di persona: in molte zone montane il cellulare non prende.

E qualcuno direbbe per fortuna, visto che ormai viviamo sempre con lo smartphone in mano.

Ma in caso di emergenza? In questo caso la questione cambia e nasce anche per questo l’iniziativa dell’Uncem (Unione delle Comunità montane) di avviare una mappatura delle aree non coperte, in tutt’Italia, «dal basso», chiedendo cioè ai Comuni di segnalare zone dove il segnale non c’è. E in pochi giorni sono arrivate 20mila segnalazioni.

Data ultima per mandare le segnalazioni: 9 settembre (qui per mandare la segnalazione).

Un'emergenza

“Abbiamo sempre detto che non poter telefonare è una emergenza grave che viene prima della mancanza di fibra ottica e wifi per internet – spiega Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – Perché è prima di tutto una questione di sicurezza, in montagna e non solo. Le compagnie telefoniche ci dicono di coprire il 95 per cento della popolazione. Peccato che il restante 5 per cento viva nel 15 per cento del territorio del Paese. E questa ultima percentuale raddoppia se aggiungiamo aree sopra i 1.500 metri di altitudine dove non vi sono paesi, insediamenti. È gravissimo nessuno se ne occupi. Qualche interrogazione in Parlamento, ma il Governo non se n’è mai occupato nonostante le nostre segnalazioni”.

Le ultime due,
da parte di Uncem, un mese fa, al Ministro Lezzi al tavolo del Cobul (Comitato Banda ultralarga) e al Ministro Stefani al tavolo degli Stati generali della montagna.

Le richieste

Tre le richieste Uncem: lo Stato obblighi gli operatori privati ad ampliare le aree coperte, anche grazie all’arrivo del 5G e ad altre moderne tecnologie; in secondo luogo AgCom deve permettere ai Comuni che vogliono di acquistare ripetitori, installarli e inserirli sulla rete; individuare sui Por Fesr delle risorse economiche per i ripetitori telefonici.

«Solo in questo modo,
con questi tre fronti di lavoro, si risolve il problema del 30% del Paese senza copertura, senza segnale — evidenzia Bussone - La nostra mappatura intanto va avanti. Uncem la sottoporrà a Governo, Parlamento, Regioni e poi agli operatori di telefonia. La manderemo anche al Presidente della Repubblica che non smette di richiamare la politica all’attuazione delle norme vigenti per aree interne, montane e piccoli Comuni».

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