Il giustiziere
di Luca Rota

Dopo il filone dedicato ai "guerrieri" è la volta di spostarsi in direzione est, per raccontare storie che hanno il sapore "d'Oriente"


Di Ahn Jung-Hwan non ci sarebbe proprio moltissimo da dire, anche se ad essere onesti, non si era presentato poi così male in serie A.

Ai tempi il Perugia di Gaucci
era solito attuare due politiche riguardo alla creazione della propria rosa:
- la prima prevedeva calciatori ingaggiati dalle serie minori e lanciati nel massimo campionato (esperimento che più volte riuscì, vedi Liverani e Grosso).
- la seconda guardava ad Oriente, con l’eclatante arrivo di Nakata ed in seguito di altri calciatori asiatici (tra questi il primo cinese, un certo Ma, che non scese mai in campo), tra i quali proprio il giovane Ahn.

Sudcoreano dal fisico non proprio gagliardo, si destreggiò più che bene nelle due stagioni in forza al Grifone, quasi mai sfigurando al cospetto delle difese di casa nostra.
Ma Ahn oltre all'essere il primo sudcoreano a giocare in Italia, fece decisamente di meglio (o di peggio, dipende dai punti di vista) per farsi ricordare dai tifosi italiani.

Siamo negli ottavi del Mondiale 2002, ospitato dalla sua Corea e dal Giappone.
Nei supplementari del “falsato” match tra la sua Corea e l’Italia, al minuto 106 lo si vede svettare di testa per raccogliere un cross dalla destra, superando Maldini ed insaccando alle spalle di Buffon.

Quel golden gol estromise gli azzurri dalla competizione mondiale e portò la Corea del Sud ai quarti.
Dopo quella rete Gaucci, suo presidente all’epoca, affermò che non avrebbe più pagato lo stipendio ad uno che aveva fatto soffrire l’Italia.

La colpa di quel match però
, fu del venduto Byron Moreno, e non del povero Ahn, che ahinoi fece solo il suo dovere.
Ad oggi però tutti lo ricordiamo come il nostro giustiziere nel mondiale nippo-coreano, e non come il simpatico attaccante perugino venuto da Oriente.

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