Fra un Goglione e l'altro spuntò Prevalle
Sono stati celebrati a Palazzo Morani gli 80 anni di Prevalle, tra i ricordi ed i retroscena di una riunificazione forzata.

Sabato 31 maggio sono iniziate le celebrazioni per gli 80 anni di vita del Comune di Prevalle. Con una cerimonia a Palazzo Morani presieduta dal Sindaco Luca Massardi e alla presenza del Vice Prefetto dott. Naccari, dei Parroci don Roberto Guardini e don Rino Maffezzoni, sono state ricordate le vicende che portarono, nel giugno del 1928 alla riunificazione dei due antichi comuni di Goglione Sotto e Goglione Sopra.
Alcune classi dell’Istituto Comprensivo di Prevalle, accompagnate da insegnanti e dal dirigente scolastico, hanno gradito il racconto delle curiosità e dei retroscena che hanno accompagnato la forzata riunificazione in un solo comune, ma hanno vivacemente interloquito con il Sindaco e il Vice Prefetto sui temi della Costituzione il cui 60° anniversario ha pure caratterizzato l’incontro nella sala del Palazzo Morani.

Interessante e curioso, si diceva, il racconto di alcuni retroscena di quel fatidico 1928, a partire dal nome. Quando si racconta del passato di questa comunità a qualche forestiero non manca mai una punta di ilarità in chi scopre che un tempo si chiamava Goglione e, come non bastasse, Goglione di Sopra e Goglione di Sotto.
Eppure, se è solo per una questione di imbarazzante assonanza, Prevalle è in buonissima compagnia nel panorama locale quanto a paesi assurti a nuova vita per aver rimpiazzato un nome imbarazzante con nuovo appellativo, magari più decente, più gentile o semplicemente più adeguato dell’originale.

Di certo, e in ogni caso, assai lontano dalle radici più veraci. Accanto a Goglione mutato in Prevalle troviamo, non troppo lontano, Caccavero, addolcito in Campoverde, frazione di Salò un tempo comune autonomo; più a settentrione spunta Hano, con acca iniziale, vecchio nome di Capovalle e infine, sempre nei paraggi, balza all’orecchio l’antico nome di Treviso Bresciano, per secoli latinizzato con Cacij ma più spesso formalizzato in un imbarazzante Cazzi.
Anche la riunificazione non fu un caso isolato, fu anzi il frutto di una massiccia opera di razionalizzazione dei piccoli comuni su scala Nazionale.
A farne le spese furono innumerevoli comunità di antiche origini ma dal modesto numero di abitanti: Sopraponte e Soprazzocco furono uniti a Gavardo, Carzago a Calvagese, Castrezzone a Muscoline, Prandaglio a Villanuova, Ciliverghe a Mazzano, Virle Treponti a Rezzato, Paitone fu unito a Nuvolento e solo nel 1947 potè riacquisire piena autonomia, e così moltissimi altri ancora.

L’unione si perfezionò in tempi rapidissimi, nel maggio del 1928 giunse la Nota Prefettizia che invitava i Podestà ad adottare il provvedimento di riunificazione dei Comuni mentre il 28 giugno dello stesso anno perveniva il decreto di mutamento del nome. Infine il Regio decreto che sanciva definitivamente la nascita del comune unico di Prevalle entrò in vigore dal 1 settembre dello stesso fatidico 1928. La Sede Municipale fu fissata a Goglione Sotto così come Podestà fu nominato il cav. Orazio Goffi mentre i Bilanci furono fusi solo a partire dal 1 gennaio 1929. Si è sempre pensato che il tutto fosse passato come un processo di ordinaria amministrazione, senza rimostranze, senza prese di posizione polemiche o manifestazioni ostili.

Ha sorpreso non poco, invece, scoprire che la cosa non passò del tutto sotto silenzio soprattutto a Goglione Sopra dove il podestà, cav. Orazio Lancellotti volle lasciare una premessa a margine della deliberazione di riunificazione dei comuni che egli stesso dovette adottare il 25 maggio 1928.
“Nei riguardi del cambiamento di nome è pacifico che questo provvedimento siviene perché la popolazione tutta ha dimostrato tale desiderio. A questo desiderio io pure aderisco per vedere finalmente tolta la facilità di cadere, col nome di Goglione, nello scherno, quando, sia pure di allegro dileggio, lo si modifichi di poco pronunziandolo. Ma, a mio dire, e interpretando il desiderio della popolazione, credo si debba ricercare il nuovo nome in dati geografici o storici del paese. A questo non risponde certamente il nuovo nome proposto di "Prevalle". Per queste considerazioni io proporrei il nome di "Golleone". Questo nome ha il vantaggio di non staccarsi di molto dalla vecchia dicitura e di togliere ogni possibilità di sottintesi. E in più da vecchi documenti possiamo stabilire che già in altri tempi fu usato e che fu appunto tralignandolo che si arrivò al nome di Goglione”.

Infine il Podestà, quasi in sordina, era costretto "per debito d'ufficio" ad accludere al suo parere una "sottoscrizione contro la riunione". Di questa, tuttavia non conosciamo né gli ispiratori né il prosieguo, è l'unico residuo di una qualche forma di resistenza al provvedimento governativo e prefettizio. Curiosità ha destato anche il racconto delle vicissitudini di mons.
Paolo Guerrini, noto storico bresciano che ebbe serie noie per aver dileggiato le gerarchie fasciste che imposero il cambio del nome ideando Prevalle. Sorprendente infine anche la presentazione del vecchio progetto di un Palazzo Comunale datato 1930 (partito immediatamente dopo l’unificazione del paese) che avrebbe dovuto essere realizzato nel centro storico della frazione Mosina e che avrebbe davvero sfidato per sontuosità, almeno nella facciata l’attuale Palazzo Comunale.
Il costo preventivato dal progettista Enrico Scaroni di Virle e assommante a centocinquantamila lire, tuttavia, rese impossibile la realizzazione e il progetto rimase nei cassetti dell’ archivio.

Un percorso di storia e di vita del paese che è stato apprezzato e che nelle prossime settimane del mese di giugno proseguirà con la “Settimana della Memoria” e poi ancora in settembre con ulteriori manifestazioni a celebrazione degli 80 di vita del comune unico di Prevalle e del suo nome.

Cat
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