Una premessa sbagliata
di Cesare Fumana

Perché lo studio di fattibilità per la depurazione delle fognature dei comuni gardesani ha preso in considerazione solo soluzioni fuori dal bacino del Garda? Dubbi sulla sostenibilità economica del progetto


Se in già partenza si esclude che la depurazione possa svolgersi nel bacino del Garda, certo che la soluzione del depuratore a Gavardo è la più logica, essendo la più vicina.

Ma perché scartare a priori che le acque depurate possano ritornare nel lago?

Lo studio commissionato al Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale dell’Università di Brescia è partito cercando soluzioni fuori dal bacino del Garda. Ma se il confronto prendesse in considerazione delle soluzioni che prevedano anche lo scarico a lago?

La tecnologia del 2019 è in grado di dare sicurezza per quanto riguarda le acque depurate?

E se si può scaricare nel fiume Chiese, perché non si può scaricare nel lago di Garda?

Questioni sollevate da tempo anche dalle associazioni ambientaliste.

Nelle premesse del “Progetto di fattibilità tecnica ed economica” c’è scritto:

«Nuovo recapito per gli effluenti depurati della sponda bresciana
Individuazione per il sistema bresciano (esclusi i Comuni di Desenzano e Sirmione) di un recapito diverso e meno sensibile rispetto al sistema Mincio - Laghi di Mantova. L’attuale recapito del depuratore di Peschiera è caratterizzato da elevata vulnerabilità degli ecosistemi acquatici interessati. Con l’ipotesi di scarico nel fiume Chiese e/o nel reticolo irriguo a Gavardo e Montichiari, si utilizza un recapito che può ulteriormente beneficiare sotto l’aspetto irriguo delle portate depurate immesse nel fiume».

E subito dopo:

«Valorizzazione riutilizzo acque depurate in agricoltura
Con riferimento al punto precedente, l’individuazione di punti di scarico che consentano la valorizzazione del riutilizzo delle acque depurate in agricoltura, risponde ai dettami della Direttiva UE 2000/60/CE ed alla recente proposta di REGOLAMENTO UE per il riutilizzo dell’acqua COM/2018/337».

E questo è un altro argomento che spinge a favore di portare le acque depurate nel Chiese.

Ma nella relazione viene anche riportato questo:

«Una ulteriore valutazione preliminare riguardo la localizzazione dell’impianto per lo schema dell’alto lago è stata approfondita, ipotizzando la realizzazione del depuratore in posizione limitrofa al lago (indicativamente tra Salò e San Felice) e prevedendo poi lo scarico depurato nel fiume Chiese. Tale ipotesi è stata scartata in quanto non tecnicamente giustificabile».

Certo, se lo scarico deve avvenire nel Chiese, invece di intaccare il territorio gardesano, tanto vale portare anche il depuratore vicino al fiume. Ma se lo scarico può finire direttamente nel lago?

E quanto si risparmierebbe?

Sul fronte della sostenibilità economica, poi, se la soluzione prospettata di Gavardo e Montichiari costerebbe meno in termini di realizzazione, tutto cambia per quanto riguarda i costi di gestione: 3,2 milioni all'anno per Peschiera, quasi 4 e mezzo per Gavardo-Montichiari, con una “bolletta stratosferica”, come ha già scritto qualcuno.
Sono anche questi argomenti
da far valere nel tavolo di confronto fra Ato e Comuni dell’asse del Chiese.
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