Ne vale la pena
di Elio Vinati

È luogo comune fra molti pescatori pensare che i piccoli torrenti di montagna siano abitati da poche e sparute trotelle di piccola taglia...


Molto spesso invece
tali ruscelli possono regalare gradite sorprese e stupirci con tanto di effetti speciali, come accaduto in una mia recente uscita di pesca.

Dopo una breve ma intensa camminata giungo in vista del ruscello che scorre insinuandosi fra ripide rocce scivolose.

Sebbene munito di solidi scarponi la risalita è ardua a causa della folta vegetazione ripale che spesso nasconde possibili buche o salti che sicuramente non gioverebbero alla salute delle mie caviglie.

Dopo alcuni lanci (impiego una canna da spinning di 1,80 m, perfetta per questa tipologia di ambiente) sembra proprio che i salmonidi non siano minimamente infastiditi dal rotante argentato del nr.2.

Non mi demoralizzo e proseguo, in compagnia di mio fratello, con molta attenzione. Durante il fugace pranzo alcune marmotte fuggono, spaventate dalla nostra presenza, verso la sicura tana.

La scalata del torrente continua e da una piccola buca (apparentemente insignificante) fuoriesce una minacciosa ombra nera che attacca voracemente l'artificiale regalandomi così la prima emozione.

Già colmo di soddisfazione, lancio disinvolto nell'ultima buchetta prima di chiudere la canna, ed ecco che un'altra big aggredisce il rotante senza pietà impegnando severamente l'attrezzatura.

Che meraviglia! Se ripenso alla fatica, alle varie escoriazioni rimediate e ai rischi di alcuni difficili passaggi posso serenamente concludere che ne vale la pena.

Alla prossima insidiosa uscita...
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