Vestone-Idro, lavori nella primavera 2020
di Cesare Fumana

L’annuncio del consigliere delegato alle infrastrutture della Provincia di Brescia Antonio Bazzani, che nell’ultimo consiglio provinciale ha ripercorso il travagliato iter dell’opera


Gli incidenti sulla Sp 237 del Caffaro avvenuti nel fine settimana, con conseguenti ripercussioni sulla viabilità (con lunghe code durate ore) hanno messo ancora una volta in evidenza, se ce ne fosse bisogno, la necessità di creare un’alternativa per evitare di bloccare un’intera valle.

Ma dalla Provincia giungono delle novità sui tempi della variante per l’alta Valle Sabbia: la Vestone-Idro partirà nella primavera del 2020.

Dopo anni di attesa e qualche lungaggine burocratica, per la variante alla provinciale 237 sembra sia la volta buona. A darne l’annuncio il consigliere delegato alle infrastrutture della Provincia di Brescia Antonio Bazzani, durante l’ultimo consiglio provinciale.

Bazzani ha fatto il punto sull’iter dell’opera, rispondendo a un’interrogazione presentata dal capogruppo del centrodestra in Broletto Matteo Micheli.

Oggi la superstrada che bypassa i centri abitati si ferma a Ponte Re di Barghe. L’intero tratto mancante fino a Idro costerebbe 160 milioni. Così l’operazione è stata divisa in due lotti.

Si partirà dal tratto più critico (e meno costoso), compreso tra Vestone nord e Idro, in deviante all’abitato di Lavenone. Costo: 55 milioni di euro, metà messi da Regione Lombardia, metà dalla Provincia di Trento. Nel 2014, ha ricordato Bazzani, è stato approvato il progetto preliminare e nell’ottobre 2015 è stato pubblicato il bando di gara per la progettazione esecutiva e i lavori.

L’aggiudicazione definitiva è avvenuta a fine 2016: l’appalto è stato vinto dal raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla CMC di Ravenna.

Come è ormai tradizione, la seconda impresa ha fatto ricorso al Tar. Ricorso respinto. A fine 2017 è così partita la valutazione d’impatto ambientale, poi trasformata in Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur).

Una procedura ancora in corso. La prima conferenza dei servizi si è tenuta un anno fa, l’ultima il 19 giugno. La valutazione si sarebbe dovuta chiudere il 26 giugno scorso. In realtà la conclusione è slittata a settembre per «ulteriori approfondimenti».

Ora «dobbiamo fare sintesi - ha commentato Bazzani - se continuiamo ad alzare l’asticella con osservazioni e richieste di migliorie, le risorse e il tempo potrebbero non bastare».

Una volta conclusa la Paur, potrà essere sottoscritto il contratto con il gruppo di imprese che ha vinto l’appalto. Gruppo che entro 90 giorni dovrà poi presentare il progetto esecutivo.

Approvato il progetto, i lavori potranno finalmente partire: «È presumibile – ha spiegato Bazzani - che l’inizio dei cantieri avvenga nella primavera del 2020». Si vedrà.
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