Cava sul Tesio, l'autorizzazione c'è
di red.

Lo afferma in questa lettera il “Comitato di volontariato per la salvaguardia del Tesio” che parla anche di inerzia dell’attuale amministrazione comunale gavardese sulla possibilità di fare ricorso


Vi ricordate della cava sul Tesio (Gavardo), con tutte le sue criticità? Vi ricordate della battaglia che il “Comitato di volontariato per la salvaguardia del Tesio” ha intrapreso per impedire che la Provincia autorizzasse la coltivazione della cava?

Perfetto. L’AUTORIZZAZIONE E’ STATA CONCESSA IN DATA 24 MAGGIO 2019. Il tutto, a nostra insaputa.
Nessuna Autorità ha ritenuto necessario comunicarci questa grave notizia, nonostante la nostra seria partecipazione al problema.

Il tutto è venuto alla luce perché abbiamo chiesto un incontro con il nuovo sindaco di Gavardo sig. Davide Comaglio.
Il nostro intento era quello di conoscere l'orientamento della nuova giunta in merito alla gestione della vertenza, visto che tra i punti del programma politico si leggeva “rinegoziare con la ditta Fassa srl”.
Nel corso di tale colloquio, tenutosi in data 11 luglio 2019, il sindaco ci ha informato dell’avvenuta autorizzazione. Doccia fredda!

Considerate che i termini per impugnare l’autorizzazione davanti al Tar sono pari a 60 giorni e quelli per fare ricorso al Presidente della Repubblica sono di 120 giorni. Quindi la possibilità di fare ricorso al Tar probabilmente è già persa e solo se il sindaco si impegnerà seriamente sarà possibile fare ricorso al P.d.R.!

Purtroppo però nel corso dell’incontro abbiamo avuto la netta sensazione che l’attuale Giunta - di cui fanno parte alcuni assessori che nella precedente Amministrazione erano all’opposizione e conoscevano perfettamente il problema - non intenda impugnare l’autorizzazione: lo si desume dal fatto che sono già trascorsi più di 40 giorni dalla pubblicazione dell’autorizzazione, senza che la questione sia stata seriamente affidata ad un avvocato.

Abbiamo chiesto che fine ha fatto la proposta di una strada alternativa.
Risposta: non se ne è parlato, del resto per Fassa sarebbe troppo costosa!
Come se fosse accettabile che gli interessi di un privato prevalgano su quelli di una comunità.

Neppure il richiamo al grave problema della SICUREZZA ha fatto presa.
L’installazione di un impianto semaforico - condizione aggiuntiva ottenuta dal commissario prefettizio durante la sua permanenza - sembra la soluzione. Il che è assolutamente opinabile: il problema della sicurezza e incolumità pubblica su un percorso così tortuoso (parlo di via degli Alpini) di lunghezza superiore a tre chilometri si risolve con un semaforo!

Usciti dal colloquio, profondamente delusi, abbiamo immediatamente preparato un’istanza per costringere il sindaco, la giunta, il consiglio e il comandante della polizia locale alle proprie gravi responsabilità in tema di sicurezza e incolumità pubblica.
Il sindaco e la polizia locale sono i primi garanti della sicurezza: se accadrà un incidente, saranno corresponsabili, anche a livello PENALE, con il padroncino di turno che sale o scende dalla cava.
Del resto, la mancata impugnazione dell’autorizzazione equivale ad una piena conferma della stessa.

SINDACO, GIUNTA, CONSIGLIO, COMANDANTE riflettete seriamente sulle nostre istanze e agite con responsabilità.
Ve lo chiede il Comitato di volontariato nell’interesse dell’intera comunità gavardese. Presto organizzeremo un’assemblea pubblica sul punto, gavardesi presentatevi numerosi e appoggiate il Comitato.

Per il Comitato Sergio Zorzini ed Erica Pollini


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