Dalla Valsabbia a Venezia
di red.

Verrà presentato questo sabato alle 17:30 nella biblioteca di Vestone il libro di Giuseppe Biati che documenta e narra della straordinaria vicenda dei fratelli Bontempelli Dal Calice. Edito da Edizioni Valle Sabbia



Siamo nella seconda metà del Cinquecento.
Da Lavenone di Valle Sabbia, due ragazzi partono alla volta di Venezia!
Imprudenza? Inganno? Voglia di crescere? Emigrazione giovanile? Desiderio di una vita migliore? Avventura? Imprenditorialità “ante litteram”? Ricerca di un avvenire? “Vado e poi torno ai miei monti?”, “Vado e non tornerò più ai miei monti?
Forse non tutto di questo, ma gran parte sì!

La ricerca sui due fratelli valsabbini, Bartolomeo e Grazioso Bontempelli, in quel di Venezia, viene introdotta con un saggio storico-critico-letterario-artistico-di costume e di vita a cura di Alfredo Bonomi, sulla città lagunare nel Cinquecento, nel secolo che, a buona ragione, si può considerare come aureo per la Serenissima Repubblica.

Una caleidoscopica galleria di atti, di fatti, di situazioni, di politiche, di arti, di costumi compone l’affresco di una città unica e irripetibile: Venezia, con la quale la fedele Valsabbia aveva un tacito contratto di reciproci vantaggi (privilegi).

Nella città lagunare l’intreccio è argomento d’obbligo: intreccio tra politica e religione, tra arte e scienza e cultura, tra mare e terraferma, tra guerra e pace, tra imbroglio e trasparenza, tra santità e bordelli, tra botteghe e monasteri, tra traffici e beneficienze, tra commerci e miserie, tra mestieri e finanza, tra nobili e ancora plebei, tra una borghesia d’assalto e una logora nobiltà…tra mille traffici, insomma!
In questo contesto si inserisce la ricerca-studio sulla “straordinaria vicenda dei fratelli Bontempelli, Bartolomeo e Grazioso”, di Giuseppe Biati!

Dalla Valle Sabbia a Venezia: una scalata sociale ed economica nella società articolata e complessa della seconda metà del Cinquecento.
Si inizia descrivendo il contesto di riferimento, quello valsabbino, per articolare, poi, tutta una serie di vicende e passaggi che hanno fatto, di due sconosciuti ragazzi valligiani, eccellenti imprenditori-commercianti-banchieri!
Ma non solo: punti di riferimento e di riconoscimento sociale di un’intera città, del suo territorio, di parte dell’Europa.

Un racconto che si reputa affascinante, fondato su tutta una frammentazione di notizie e notiziole, cui vien data, nella raccolta, la dignità della prova documentale.

Basterebbe dire, a mo’ di esempio, che Bartolomeo Bontempelli Del Calice è sepolto nella chiesa di San Salvador a Venezia, nello stesso sacro edificio dove riposano i resti mortali della più affascinante delle nobili veneziane: Caterina Cornaro, ex regina di Cipro.

Saggio conclusivo di Michela Valotti sulla tela di Sante Peranda, “pretesto” per “intrecci ad arte”.

Ampio risulta il corredo di note (un altro libro) con una bibliografia ricca e pertinente.

Il libro si compone di circa 200 pagine, con inserite fotografie, fra cui la pala di Sante Peranda, la splendida Xilografia cinquecentesca di Jacopo de’ Barbari, oggi conservata al Museo Correr di Venezia.

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