Casa Busi e l'acqua miracolosa
di red.

Chi non ricorda quella splendida casa di fronte al centro sportivo a Gazzane? Ecco, lì ci abita Don Renato, che così ha raccontato agli studenti...


“Durante i lavori per la ristrutturazione della casa, trovai sotto la colonna di granito che si trova in giardino e che sosteneva anticamente una trave, una data incisa nella pietra: 1273.
Un tempo la casa doveva essere un monastero benedettino o comunque un luogo abitato da religiosi.
Era circondata da mura alte sette metri e sicuramente era molto ma molto più grande.
In questa casa i religiosi davano ospitalità ai pellegrini che giungevano sul nostro territorio dal lago”

Gli alunni a questo punto si sono posti una domanda: “Ma perché arrivavano a Roè Volciano dei pellegrini?”
Un fatto reale, quasi fantastico è sembrata ai ragazzi la spiegazione. E così, mischiando storia e fantasia, alunni e utenti hanno proseguito la narrazione.

Tantissimi secoli fa, si trovava nella Chiesa di Roè un’arca: un sarcofago di pietra, con una finestrella da cui si poteva vedere che il sarcofago era completamente scolpito e conteneva delle ossa.Nei giorni precedenti la festa di San Pietro(1 agosto) dalle ossa sgorgava un’acqua miracolosa, si credeva che riuscisse a curare gli ammalati.

Solo con la visita di San Carlo Borromeo nel 1580 si scoprì l’inganno,ma fino ad allora pellegrini da ogni luogo arrivarono di sicuro qui a Roe’ per attingere l’acqua miracolosa dall’arca di pietra.

Ora l’arca si trova sotto il pavimento della chiesa, in un punto sconosciuto a tutti.

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