Ambiente e dinamiche sociali lungo il fiume
di Ubaldo Vallini

Tappa valsabbina dell’Eco Carovana del Chiese con studiosi e ricercatori ad indagare da vari punti di vista problemi e caratteristiche del fiume che solca la valle


Ieri le ultime due tappe, da Ponte Caffaro a Storo e da Storo a Daone. A percorrerle gli uomini e le donne che martedì 4 giugno hanno dato il via da Canneto sull’Oglio all’Eco Carovana del Chiese.

Venerdì mattina a Vestone abbiamo incontrato il nucleo degli “irriducibili”, nel senso che hanno percorso tutto il tragitto in bicicletta e partecipato a tutti gli incontri previsti, mentre altri si sono aggregati di tappa in tappa.

Così abbiamo scoperto che lo scopo dell’iniziativa, organizzata dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste e dall’associazione Aree Fragili di Rovigo, con il contributo economico di Fondazione Cariplo, assume solo in senso lato la caratteristica propria della proposta ecologica.

Non per niente i referenti scientifici sul campo incontrati a Vestone sono stati il professor Giorgio Osti dell’Università di Trieste e Fabio Carnelli, ricercatore al Politecnico di Milano, entrambi sociologi. «In ogni tappa abbiamo voluto incontrare enti locali, agenzie territoriali, associazioni e la popolazione, per capire come il fiume, con tutti i suoi problemi e le sue caratteristiche, influisca ed incida a livello locale sulle dinamiche sociali, politiche ed ambientali» afferma infatti il professor Osti, che aggiunge: «Sappiamo bene che per capire queste dinamiche le questioni tecniche e quelle sociali sono interdipendenti e anche che chi afferma il contrario mente».

Ad accompagnare gli studiosi
garantendo «assistenza tecnica e morale» alcuni dei 700 eco-ciclisti Fiab di Brescia: «Ci è piaciuto questo approccio per nulla invasivo a problematiche reali, quindi abbiamo aderito volentieri - ci ha detto Marco Zani, che è il loro presidente -. Il fatto di esplorare con calma il territorio, individuando spezzoni di ciclabili effettive o possibili, ci permetterà di arrivare al “Ciclostaffette”, il nostro tradizionale incontro autunnale con le Amministrazioni, con qualche dato in più».

Premesso che la gran mole di dati e di interviste accumulate lungo il percorso andranno analizzati a fondo, per capire quanto il fiume Chiese oltre che i territori unisca anche le persone, abbiamo chiesto al professor Giorgio Osti le sue prime impressioni: «Laddove scorre in pianura il fiume è fonte di grandi preoccupazioni, sia quando scompare in mille derivazioni, sia quando si gonfia per le piogge.

Lungo la valle invece sembra quasi che la sua presenza passi inosservata, come può succedere con certe mogli silenziose la cui devozione pare scontata... fino a quando non ti presentano il conto».
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