Non solo spiedo all'Aquila solitaria
di red.

Innovazione e tradizione: concetti solo apparentemente antitetici sulle tavole dell’Aquila Solitaria, a Cariadeghe di Serle, dove Fausto Bodei coltiva la filosofia della qualità


Sarà perché Fausto coltiva la sua passione per la cucina fin da piccolo, sarà perché in ogni scelta dimostra amore per il territorio, per l’eccellenza delle materie prime che raggiungono i fornelli, per le ricercate tecniche di cottura, oppure per l’ambiente confortevole.

Sarà forse per tutte queste cose insieme, che esprimono armonia ed equilibrio.
Alla fine succede che sulla tavola e nel piatto trovi sempre l’occasione per vivere gradevoli e stuzzicanti esperienze.

Questo succede all’agriturismo “Aquila Solitaria”, immerso nella natura dell’Altopiano di Cariadeghe, a Serle. Lo si raggiunge facilmente girando a destra in via Casinetto, salendo dal paese, dopo aver oltrepassato la sede dei Fanti.

All’Aquila Solitaria non mancano i piatti forti serlesi che sono lo spiedo de.co., cucinato con scrupolo e seguendo un preciso disciplinare, e gli impareggiabili casoncelli.

I piatti preparati da fausto Bodei però vanno ben oltre, abbinando sapientemente i prodotti migliori della terra a tecniche di preparazione che si potrebbero definire “innovative”, ma che in realtà sono ancestrali.

Si parte ovviamente dalle materie prime: le farina dell’antico mulino del Bettoletto di Bedizzole, le specialità del biocaseificioTomasoni di Gottolengo, il burro di malga da Bagolino, la pecora dell’azienda agricola bergamasca Maroni… sono solo alcuni esempi, che significano attenzione non solo alla qualità, ma anche ai processi di produzione di ciò che poi arriva in cucina.

Si aggiungono le materie prime elaborate “in casa”: gli animali da cortile, i piccoli frutti, erbe spontanee e funghi dell’Altopiano, confetture e salse di bacche selvatiche, licheni e muschi che vanno adeguatamente trattati.

Quanto alle tecniche di preparazione
il giovanissimo chef Fausto (28 anni) le ha acquisite facendo “il piccolo” al “dominus” della cucina bresciana che è lo chef Carlo Bresciani.

Col multi-premiato Michele Valotti della “Madia” di Brione Fausto non solo ha acquisito tecniche particolari nella preparazione dei piatti, ma ha anche imparato ad indagare la storia che c’è dietro, tutt'altro che ininfluente sul risultato finale.

Nell’ultimo periodo c’è stato un intenso scambio di idee con Alberto Gipponi del “Dina” di Gussago dove intende prossimamente recarsi per uno stage.

Insomma una continua ricerca sulle tecniche che meglio salvaguardano le caratteristiche dei cibi, come  cottura lenta, fermentazioni…

Agriturismo sì, all’Aquila Solitaria, ma ricercato, con tecniche da alta cucina unite a prezzi accessibili.

Non pensate però di trovare sempre gli stessi piatti, perché all’Aquila Solitaria la cucina è autentica e vera, attenta ai cicli della natura, allo scorrere delle stagioni.

D’estate, ad esempio, All’Aquila Solitaria hanno voluto abbinare una tradizione americana ai prodotti locali, con gli “agrihamburger” preparati con la consueta cura: pane fatto in casa con la farina semi-integrale Bio Antico Molino Rosso ), carne dell’allevamento “Le tre A” di Gargnano dove gli animali mangiano erba tutto l’anno, salse preparate con l’aglio orsino, salsa ai ribes, maionese alle erbette selvatiche… elaborazioni apprezzate anche in occasione di alcuni concorsi ai quali Fausto ha partecipato.

Aquila Solitaria apre tutto l’anno al venerdì, il sabato e la domenica.
Da giugno a settembre anche durante la settimana.

Meglio prenotare allo 030 69 10 695, per essere certi di trovare alimenti freschi.

Aquila Solitaria è anche fattoria didattica, perché è sempre bello stare a contatto con i bambini e poter condividere con loro l’amore per la natura

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