Caro Macron...
di Ezio Gamberini

Approfittando del ponte del 25 aprile, con tutta la famiglia abbiamo visitato Parigi e le sue straordinarie magnificenze, ma con una sorpresa! Perciò ho deciso di scrivere a Macron… 


L’organizzazione è partita circa tre mesi fa, in occasione di un incontro conviviale con le famiglie riunite attorno a un tavolo: 
 
“Andiamo a Parigi?”.
 
“Ok”, rispondiamo in dieci: Grazia ed io, i nostri tre figli con nostra nuora e il fidanzato della secondogenita, mia sorella, mia nipote e il suo figlioletto undicenne. 
 
Che entusiasmo!
 
I ragazzi si occupano immediatamente delle prenotazioni: i musei del Louvre e D’Orsay, la Saint Chappelle, una gita in battello sulla Senna, ma soprattutto due cabine intere sul “Thello”. 
 
Mercoledì 24 aprile alle nove e un quarto di sera partiamo da Brescia e in capo a dodici ore, alle nove di mattina del 25 aprile, dopo aver riposato (!?) nelle nostre confortevoli (!?) cuccette, arriviamo alla Gare de Lyon, la stazione parigina. 
 
Parigi è bella, grande, affascinante… e ce la gustiamo, senza poterci avvicinare troppo a Notre Dame, ancora piantonata dopo il terribile incendio che l’ha devastata poche settimane fa, dopo aver consegnato i bagagli in hotel. Il primo giorno è riservato alla visita dello strepitoso Museo D’Orsay e alla Tour Eiffel.
 
La sorpresa di cui parlavo all’inizio si riferisce alla mattina successiva, quando entriamo al Louvre: prima di accedere alle sale mi avvicino al desk e cerco, tra le altre, colorate e invitanti, la guida in italiano. Non c’è! Deve esserci qualche errore; chiedo all’addetto, ma quando pronuncio:
 
“Italiano?”, scuote la testa.
 
Sono desolato, ma non solo. Mi sento offeso e umiliato: ma com’è possibile? 
 
Guardate la foto: oltre al francese, c’è la guida in inglese, spagnolo, russo, cinese, giapponese, coreano…
 
E poi l’entrata, sulle scale all’ingresso, è segnalata in francese, inglese, spagnolo e cinese.
 
No… io scrivo al presidente Macron e gli voglio ricordare che: 
 
“Il pezzo più pregiato del Louvre è la Gioconda del fiorentino Leonardo, incommensurabile genio italiano, ed è inutile rammentarLe che le sale maggiormente apprezzate, sono quelle in cui vengono esposte le opere del nostro Rinascimento e degli altri geni italiani che successivamente hanno creato fior di capolavori. 

Il due maggio ha ricevuto la visita del nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in Francia per i cinquecento anni dalla morte di Leonardo, e Lei ha affermato che:

‘Il legame tra i nostri due Paesi e i nostri cittadini è indistruttibile ed è molto più forte e profondo di quanto non lo sia al nostro livello. Leonardo è il simbolo di quanti hanno creato un legame tra i nostri due Paesi nel Rinascimento. Il meglio dei nostri due Paesi, quello che hanno saputo mettere insieme è l’intelligenza’.
 
E allora, caro Presidente Macron, la dimostri immediatamente, questa intelligenza: inviti i responsabili del Museo più visitato al mondo (oltre dieci milioni di visitatori nel 2018!), a stampare una guida introduttiva in italiano, e ad imprimere sulle scale ‘Entrata’, per accontentare, ma soprattutto per non deludere, le centinaia di migliaia di visitatori italiani che ogni anno si mettono in coda, perché, nonostante tutto, sono amanti del bello, convinti che il bello sia assolutamente necessario per vivere una vita migliore”.
 
 
 
 
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