Ingresso ufficiale di don Dino Martinelli
di Giancarlo Marchesi
La comunitŕ parrocchiale di Vestone si prepara a vivere una settimana speciale: sabato 24 maggio accoglierŕ il nuovo arciprete, don Dino Martinelli, che succede a don Luigi Bellini, scomparso la scorsa estate.
La comunità parrocchiale di Vestone si prepara a vivere una settimana speciale: sabato 24 maggio accoglierà il nuovo arciprete, don Dino Martinelli, che succede a don Luigi Bellini, scomparso la scorsa estate all’età di 63 anni dopo una breve ed implacabile malattia.
Nato a Bione, in Valle Sabbia, don Dino ha compiuto la propria formazione nella limitrofa Lumezzane. Ordinato sacerdote nel 1975, è stato chiamato per un breve periodo a Bovegno, per poi essere nominato curato a Vestone (incarico coperto dal 1976 al 1985), dove è stato collaboratore di monsignor Angelo Pozzi. In quello stesso anno è stato incaricato di reggere le sorti della parrocchia di Barghe, ruolo che ha svolto fino al 1999 quanto è stato nominato parroco di Nozza.
Oltre alla guida della parrocchia vestonese della Visitazione di Maria, manterrà la responsabilità della parrocchia di Nozza dedicata ai santi Stefano e Giovanni Battista. Per la prima volta, le realtà ecclesiali di Vestone e Nozza verranno rette da un unico sacerdote e saranno chiamate a camminare insieme. L’unione religiosa si compie a distanza di ottant’anni da quella civile: era infatti il l’estate del 1928 quando al comune di Vestone venne aggregato il soppresso comune di Nozza.
Sabato 24 maggio alle 15,30 il nuovo parroco camminerĂ insieme ai fedeli da Nozza per giungere a Vestone intorno alle ore 16,30 dove la sua nuova comunitĂ si unirĂ al corteo per accompagnare, sulle note della banda locale, don Dino Martinelli fino alla parrocchiale. Qui riceverĂ il benvenuto dal sindaco Emanuele Corli, al quale seguirĂ la messa solenne.
L’ingresso ufficiale del nuovo parroco coincide volutamente con la riapertura della parrocchiale, al termine di accurati e impegnativi lavori di consolidamento e miglioramento sismico progettati e realizzati da Gida Group, per rimediare ai danni causati dal terremoto che nel novembre 2004 sconvolse la Valle Sabbia e l’area gardesana.
