Ex sindaco e vice a processo
di Redazione

L’ex primo cittadino di Provaglio Valsabbia, Marco Venturini, e il suo vice dell’epoca Ermano Pasini sono accusati del furto di alcuni documenti contabili nel 2017. Per Pasini l’accusa è anche di falso in atto pubblico 


Qualche reticenza e molti «non ricordo». Se non su sollecitazione del giudice, Marina Colabraro, di fronte a un segretario comunale chiamato a testimoniare sui rapporti, più o meno tesi, tra le mura del Comune di Provaglio Valsabbia.
 
Così riporta lo scorso 30 aprile il Corriere della Sera.
 
L'articolo, a firma "m.rod", poi prosegue:
 
A processo ci sono l’ex sindaco, Marco Venturini, e il suo vice, all’epoca, Ermano Pasini. Entrambi (assistiti dall’avvocato Alessandro Mainardi) sono accusati di aver rubato documenti contabili da un armadio — fatto mettere sotto chiave, pare, dall’unica impiegata sempre presente — la sera del 24 gennaio 2017. Lo hanno ammesso, quel furto, ma per rivelare alcune irregolarità che non sarebbero dipese da loro.

Pasini risponde anche di falso in atto pubblico: avrebbe modificato i suoi pagamenti Imu, non versati come avrebbe dovuto (non per la difesa che, ricordando come gli immobili in questione siano stati oggetto di sanatoria, ha prodotto il saldo delle somme dovute da parte dell’imputato). Per la procura i due avrebbero trafugato le carte per «nascondere» alcuni illeciti e mettere nei guai la funzionaria.
 
Ma è proprio sulla figura di questa impiegata e sulle relazioni tese in Comune che si è concentrata sin dall’inizio la difesa, anticipando una lettura della vicenda opposta a quella dell’accusa. Per esempio: alla stessa dipendente sarebbe stato ridotto lo stipendio per un cambio di mansione eppure, per due anni, avrebbe continuato a percepire un’indennità non più dovuta.

Nero su bianco, la certificazione dei pagamenti a firma (digitale) del segretario comunale che, sentito sul punto, non ha saputo ricordare se fosse stato lui a firmare o meno il documento («avevo lasciato la mia firma digitale anche a lei»). Non solo: l’impiegata e il marito — in favore del quale risulta una fattura di oltre settemila euro per lavori in municipio che nessuno sembra ricordare — si sarebbero visti negare il via libera a un adeguamento edilizio. Tutti motivi, per la difesa, di screzi e ripicche. Restano i documenti trafugati, e i pagamenti Imu ancora da chiarire. Se ne riparla a settembre.
 
Qui la vicenda per la quale erano stati indagati, tempo fa, il sindaco e il vicesindaco dell'epoca.
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