Via Crucis all'insegna della tradizione popolare
di Aldo Pasquazzo

Tanta partecipazione, venerdì scorso, alla tradizionale Via Crucis di Storo, caratterizzata dalla presenza dei Batedùr de Bore. Oltre 70 i figuranti



A Storo la Via Crucis, contrassegnata dalla presenza dei Batedùr de Bore, nel 1936 cessò per volontà del parroco e del podestà di allora. Critiche e posizioni diverse avevano finito per prevalere. Ebbene, a distanza di decenni quella tradizione popolare è stata ripristinata, tant'è che tempo permettendo ogni Venerdì Santo la si rinnova. 
 
E così anche lo scorso venerdì sera per il ricordo della Passione di Gesù si è riunita molta gente, e non solo di Storo. 
 
“Come partecipazione gli organizzatori possono considerarsi soddisfatti” avverte l'Assessore alla Cultura Ersilia Ghezzi, che era  presente alla cerimonia. “Si trattava della 17esima edizione, settanta i   figuranti e dodici le stazioni, di cui la prima e l'ultima in chiesa” confermava il cerimoniere Davide Gelmini, aggiungendo: “La Madonna Addolorata, i confratelli con il caratteristico mantello rosso, i canti e le varie sequenze hanno sicuramente reso di attualità la crocefissione e la morte di Cristo”.
 
Alla fine della processione, sul sagrato della chiesa il Gruppo Batedùr de Bore ha tenuto un'ultima esibizione eseguendo il brano “Hora nona”. 
Accanto al rombo delle bore, lungo il tragitto a suonare erano i “graucc” (raganelle) e la “tambela”, ossia un antico strumento in legno dal caratteristico suono secco che durante il triduo solitamente sostituisce il suono delle campane.  
 
Come da tradizione, presenti anche delle piccole luminarie naturali ricavate da gusci di lumaca ripiene di cera con stoppino, che hanno fatto da sfondo lungo parte del percorso. Il ritmo cadenzato prodotto dai colpi di mazza su quei tronchi portati a mano dai Batedùr lungo la processione ha finito per coinvolgere un po' tutti.   
 
Mentre ad ogni stazione il celebrante si soffermava per dare corso alle letture, corale e fedeli intonavano “Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo... perché con la Tua Santa Croce hai redento il Mondo”.

Foto d'archivio
 
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