L'argentino romagnolo
di Luca Rota

Figurine di Provincia festeggia la sua 50esima uscita e lo fa proseguendo il filone degli “ibridi”, presentando una figurina che ha trascorso molto più tempo nel Belpaese che nella natia Argentina


Terni e la Ternana lo tirano su e lo presentano al calcio professionistico non ancora maggiorenne, poi il Genoa lo fa esordire in B e l’anno seguente va a Carpi, tra i dilettanti, dove continua a farsi le ossa. 

Adrian Ricchiuti gioca alla Riquelme, dietro le punte, anche se diverge dal connazionale per tempi di gioco e reattività.
Dopo Carpi sarà la Toscana ad accoglierlo, dove tra Pistoiese, Livorno e Arezzo disputerà diverse stagioni in C1, con qualche scampolo di B.

È così che arriva in Romagna maturo e rodato, dopo tanta gavetta nel calcio nostrano e - nonostante la giovane età - ormai avvezzo alla durezza delle categorie inferiori.

A Rimini gli danno la numero dieci e l’autorizzazione a creare e dispensare gioco e fantasia. In riviera trascorrerà sette stagioni e mezza, passando dalla C2 alla B, con 273 presenze e 55 gol.

Raggiunti i trenta accade che la colonia argentina in quel di Catania ne reclami l’appartenenza.
All’ombra dell’Etna conosce la serie A e dimostra di esserne all’altezza, rimanendo per quattro stagioni e fornendo ottime prestazioni.

Dal Tirreno all’Adriatico, poi sullo Jonio.
Ricchiuti si sposta sul mar Ligure quando decide di ritornare in C, accettando la corte dell’Entella.
Successivamente farà ritorno a Rimini, nel frattempo retrocesso in D, con un passaggio nel La Fiorita e un successivo ritorno in biancorosso romagnolo, stavolta in Lega Pro.  

Lì ritornerà anche a 38 anni, mentre la squadra del suo cuore naviga nei bassifondi dell’Eccellenza, contribuendo nuovamente a riportarla in D, e riuscirà persino a togliersi l’unico sfizio che manca a quella carriera che lo ha visto calcare i campi di tutte le categorie professionistiche e non.

A San Marino disputa altri due campionati nel La Fiorita, e sulla soglia dei 40 gioca i preliminari di Champions.
Poi neanche a dirlo, torna a Rimini, dove tuttora lavora nel settore giovanile, e da dove nonostante le varie esperienze in giro per lo Stivale, non è mai andato via.


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