Valli Resilienti, il punto a Lavenone
di red.

In occasione di un incontro che ha avuto luogo lunedì a Vestone, Valli Resilienti ha fatto il punto sulle azioni intraprese fino ad ora per lo sviluppo socio-economico delle "zone alte" di Valsabbia e Valtrompia


 
Si è tenuta luendì 15 aprile nella Sala Consiliare del Comune di Lavenone, l’Assemblea di Rete del Progetto AttivAree Valli Resilienti, che raggruppa al suo interno tutti i partner e gli "stakeholder" di progetto.

Come ha voluto sottolineare anche Elena Jachia, direttore dell’area ambiente di Fondazione Cariplo, nel suo intervento conclusivo: «Rispetto alla prima assemblea di rete c’è un abisso fantastico. Oggi in questa sala c’è un gruppo che è maturato insieme e che ha reso ciascuno di voi protagonista. Ognuno si è fatto carico della propria attività e l’ha portata avanti nel migliore dei modi».

La maturità del progetto, giunto al suo ultimo anno, e dei suoi protagonisti è emersa infatti in modo naturale e spontaneo.
Man mano che venivano raccontate le azioni di progetto, i vari referenti o i soggetti coinvolti hanno preso parola e con passione hanno raccontato cosa li ha spinti ad unirsi alla rete, quali sono stati gli effetti positivi sul territorio e quali sono le speranze per il futuro.

A dare il via alla serata Fabrizio Veronesi, dirigente dell’Area Tecnica della Comunità montana di Valle Trompia e capofila di progetto, che ha passato in rassegna tutti i driver e le azioni evidenziando lo stato di avanzamento del progetto stesso.

Hanno proseguito il racconto Francesca La Torre, responsabile di progetto per la Comunità montana di Valle Sabbia, e Claudia Pedercini, referente per tutto il comparto sociale rappresentato all’assemblea dai due presidenti dei Consorzi di Cooperative partner di progetto: Paolo Romagnosi per il Consorzio Valli e Massimo Brassoli per il Consorzio Laghi.

Si è passata poi la parola agli attori coinvolti in prima persona nelle azioni attivando un effetto ping-pong inaspettato.
Dai responsabili di Intred Spa per la Banda Ultra Larga, ai creatori dello Sportello polifunzionale in Valle Sabbia; dagli attori coinvolti nel circuito delle Valli Accoglienti e Solidali, alle cooperative attive nell’ambito dell’inclusione sociale (Fraternità Impronta per la Valle Trompia e Cogess per la Valle Sabbia).

Dai soci fondatori della prima Cooperativa di Comunità Bresciana (LINFA) ai docenti dell’Università degli Studi di Brescia coinvolti nel progetto di mappatura dell’edilizia identitaria.
Fino ad arrivare alle azioni legate alla green way, che hanno visto la presenza della FIAB di Brescia e dei ragazzi di Bike3Lands che si sono occupati di tracciare tutti i percorsi ciclabili.

Tanti quindi i partner e gli stakeholder presenti che sono intervenuti portando testimonianze, riflessioni e auspici per il futuro, segno che il progetto AttivAree  Valli Resilienti si è radicato sia fisicamente grazie a infrastrutture importanti, sia psicologicamente, nella mente di tutti i soggetti coinvolti nelle diverse azioni di progetto.

Il presidente della Comunità montana di Valle Sabbia, Giovanmaria Flocchini, ha auspicato che «ciò che si è messo in moto abbia le gambe per essere economicamente e socialmente sostenibile anche nei prossimi anni».

.fonte: comunicato stampa.


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