Depuratore del Garda, il tavolo tecnico
di Federica Ciampone

Convocato giovedì scorso dall’Assessore regionale al Territorio Pietro Foroni, l’incontro per fare il punto sulla situazione ha visto la presenza di numerosi attori coinvolti, ma non quella dei sindaci del bacino del Chiese 


 
L’Ufficio Territoriale Regionale di Brescia è stato sede, giovedì scorso, di un tavolo tecnico dedicato alla questione del depuratore del Garda, organizzato da Regione Lombardia con l'Assessore al Territorio Pietro Foroni.
 
L’importante incontro, richiesto fra gli altri dal Consigliere regionale valsabbino e Vice Capogruppo della Lega Floriano Massardi, ha visto la presenza dei Consiglieri regionali del territorio, del Presidente della Provincia di Brescia, dei rappresentanti di Acque Bresciane, dell’Ufficio d’Ambito e di tecnici indipendenti, ma non quella dei sindaci dell’asse del Chiese, profondamente contrariati per essere stati esclusi dall’incontro come se la faccenda non li riguardasse.
 
Obiettivo del meeting quello di analizzare il problema della depurazione del Garda esaminando i pareri dei tecnici, oltre che i dubbi e le perplessità, consapevoli del fatto che la Regione, pur non avendo competenze sul tema, possa e debba fare da tramite tra le esigenze dei territori, le comunità e le proposte dei tecnici.
 
“Affrontare la depurazione del Garda è una priorità e necessità assoluta per tutti – ha dichiarato a Teletutto Gian Antonio Girelli, consigliere regionale Pd della Commissione Ambiente - ma vi è anche la necessità di farlo nel miglior modo possibile, valutando tutte le ipotesi progettuali che siano rispettose degli impatti ambientali, dei territori e delle necessità dei cittadini. Superare i ‘campanili’, quando si affrontano temi come questo, è indispensabile”.
 
E se è vero che nel corso dell’incontro nulla di differente è stato deciso, è anche vero che c’è chi parla di un passo in avanti verso una maggiore collaborazione degli attori interessati dal progetto. “Sono soddisfatto per l’esito di un incontro da me fortemente voluto – spiega infatti Floriano Massardi. – Molto importante è stata la mediazione di Regione Lombardia e dell’assessore Foroni, che ha reso possibile il cambio di atteggiamento tenuto da Acque Bresciane che, per la prima volta, si è detta disponibile a rendere noto quanto emerso dallo studio fatto dal prof. Bertanza dell’Università di Brescia sui diversi progetti legati al depuratore. La priorità resta quella di tutelare al massimo l’ecosistema delle zone interessate, in primis la Valle Sabbia – conclude - valutando insieme le diverse alternative presenti sul tavolo. In questo senso l’incontro ha segnato un cambio di rotta certamente apprezzabile.”
 
 
 
 
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