Se il Chiese e il lago parlassero...
di Maestro John

Tra pochi giorni si deciderà il destino del depuratore del lago di Garda...


Sono state fatte assemblee, sollecitazioni da parte di molte associazioni (come Gaia, Legambiente e Muscolin&Ambiente), raccolta di firme, camminate, canzoni di protesta contro l’uso del fiume Chiese come soluzione finale.

Con un pizzico di fantasia, ho immaginato questo dialogo tra il fiume Chiese (che parla in dialetto) ed il Lago di Garda.

C.- Ciao lac, come àla?

L.- Abbastanza bene, grazie, e tu fiume Chiese?

C.- L’era un sacc de temp che spétae l’acqua, e finalmente l’è vignit a piöer! Ghere risciat de restà a séc, come el grande Po serem preocupacc fess ma fess. Adess speróm che ogni tant el piöes turna, se no sóm al cap dele set perteghe.

L.- Beh, in effetti un po’ di pioggia ci voleva anche per me.
Tra poco ci sarà l’invasione di turisti, circa 25 milioni di persone da tutto il mondo che occuperanno gli 800 alberghi e il migliaio di ristoranti sparsi sulle mie coste.
Lo sai che come turismo sono la terza località a livello nazionale, dopo Venezia e la Romagna?

C.- Sé sé, el só, me nascorse dal fiëm de machine che pasa en banda a mé! Le vède zà adess, töte en cua, chisà chest’istat che baraonda!

L.- Beh, non è per tirarmela, ma oltre ad essere il lago più grande d’Italia, ho panorami stupendi, splendide rive. Ho le colline moreniche che sono un incanto, possiedo isole che sono scrigni di bellezza.
E poi c’è il bellissimo clima, che favorisce l’olivo e la vite, e poi le isole, e poi le terme…

C.- E po’ chi amó?!

L.- Non dirmi che sei invidioso…

C.- Macché, mé me piase cosè come só!

L.- Bravo, bella lezione di autostima! Certo, non se ti hanno cantato poeti come Catullo, come Dante…

C.- Ma Dante el t’ha cantat nel’Inferno, o sbaglie?! Eh eh eh!

L.- Beh, in effetti…Ho letto che ultimamente non sei stato molto bene, caro Chiese.

C.- Beh, voeres veder té: tra discariche abusive, tra asasini che sbàt le spurc nel’aiva, tra i strons che inquina e la legionella…
Per fürtüna che ogni tant ghé la zent come i alpini o i volontari che i se dà de fa per render la me aiva un po’ pië nèta. Per mia parlà dei pess morcc e e dela spösa…

L.- Beh, per consolarti ti dirò che anche nelle mie acque la pesca è in difficoltà per questo: ho già visto sparire pesci come alborelle, cavedani e tinche.
Ma, a proposito di puzza, c’è un’altra cosa che dovresti sapere. Non ho il coraggio di dirtela…

C.- E dìmela, dai, la sarà mia la mórt?!

L.- Ehm…Hai letto i giornali ultimamente?

C.- Sé, certo, lese la Gaseta dele sport…

L.- Ecco…pare che ci sia in ballo un progetto di un depuratore nuovo per me…

C.- Bene! Chèsta l’è una bèla notisia! Te ta set un lac importante, l’è gesta che i te nètes! Só content per tè!

L.- Il guaio è che…pare che i miei scarichi…

C.- E alùra? Parlet o parlet mia?!

L.- …vadano a finire nelle tue acque!

C.- Ah ah ah, chèsta l’è bèla! Te set propris un paiàso!

L.- No, purtroppo è vero. I miei scarichi andranno nel tuo letto…

C.- Schersa mia, dìl gnà per rider…E po’ dopo, come farèsei, té te set zó bas, mé só en sima, de solit l’acqua del cèso la và en zó, mia en së…

L.- E invece pare che stiano progettando delle pompe che spingeranno tutti i… come chiamarli, i reflui…

C.- Ciamei pure me…! (bip)

L.- Insomma, spingeranno gli scarichi su su verso le tue bellissime colline, e poi li porteranno dentro un depuratore tra Gavardo e Prevalle…

C.- Ma èi föra de có? Podresei mia sistemà chel che i ghà zà fat, sensa romper le bale a mé?

L.- In effetti c’è chi dice che ognuno dev’essere responsabile dei rifiuti che produce.

C.- Appunto!

L.- C’era la soluzione di utilizzare solo l’esistente depuratore di Peschiera, come avvenuto negli ultimi 40 anni, adeguando con una modica spesa l’esistente sistema di collettamento…
Ma poi non so perché ma l’hanno scartata. Sai che a pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca? Non vorrei che dietro ci siano questioni economiche o politiche… alla faccia della natura!

C.- Mah…chi dice mah cuor contento non ha, che mah non dice, cuor non ha felice.

L.- Dai Chiese caro, dicono che col depuratore daranno una bella ripulita dei miei reflui e così poi li getteranno nelle tue acque, che saranno sempre più chiare, fresche e dolci…

C.- Ma visto che le deenterà cosé bèle, podet mia tignile té?

L.- A dirti la verità l’ho pensato anch’io, ma sai che io e te non contiamo niente.

C.- Tè podet dì giuro,  cöntòm un bel…famel mia dì che l’è mei!

L.- Sai benissimo che sono sempre gli uomini a decidere. Certe volte penso che abbia ragione quella ragazzina, come si chiama? Greta, e tutti i ragazzi che sono scesi in piazza contro il cambiamento climatico voluto dagli uomini grandi.
Quegli stessi uomini che per anni hanno permesso colate di cemento accanto alle mie rive, hanno distrutto habitat naturali, come se la Terra fosse cosa loro, e non un bene prezioso da custodire, per tutti.

C.- Brao! E pensà che ghè zent che ja critica, i ghé dis che jè töcc lasarù, che i ghà mia oia de studià. Robe de macc…

L.- Caro il mio amico Chiese, per tirarti su di morale, quando avrai il mio depuratore, ti daranno un contentino…per un po’ di anni verrai lautamente ricompensato…

C.- Smórsa chèl sorriso ironico, caro el mé Garda…Te m’et ruinàt la zùrnada!

L.- Guarda che forse non è del tutto confermato, può darsi che i politici cambino idea… Su col morale, caro fiume, dai che ci collegano, staremo insieme, mescoleremo le nostre acque, non sei contento? Eh eh eh!

C.- Ma và a ca…Ansi no, se no te me la mandet a mé…

L.- Speriamo in bene. Ciao Chiese!

C.- Ciao làc!

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo,
maestro John

“Ritornerò al fiume a depositare
il mio corpo nell’acqua
e a consegnare al vento
la mia voglia di volare.
Prima, andrò a cercare primule di neve
per la mia sete;
andrò sul margine dei fossi che da tanti anni
mi conoscono
e riempirò le mie mani di viole
e i miei occhi di primule gialle.
Ritornerò al Molino, per udire
le sagge parole del fiume:
“Passerà…tutto passerà!”
M’incamminerò poi verso il mare
pensando che là, forse,
ritroverò anche te,
al margine dell’infinito.”

(Gabriella Cantoni Bravi)

Nelle foto:
1) Uno striscione a Gavardo
2) La manifestazione di domenica 3 marzo
3) Val di Fumo dove nasce il Chiese (foto di Sara Ragnoli)
4) Amarcord: una lavandaia al fiume Chiese.

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