Grandi, bilancio di fine mandato
di Cesare Fumana

Anche il sindaco di Capovalle, Natalino Grandi, termina a maggio il suo primo mandato amministrativo. Gli abbiamo chiesto un bilancio di quest’esperienza e se si ricandiderà


In occasione dell’esercitazione antincendio e di Protezione civile di domenica scorsa a Capovalle, abbiamo incontrato il sindaco Natalino Grandi che a maggio concluderà il suo primo mandato di primo cittadino, per ripercorrere l’attività di questi cinque anni.

Che esperienza è stata a fare il sindaco di Capovalle in questi cinque anni?
«Ci sono stati aspetti positivi e aspetti negativi: positivi per l'esperienza in sé, che mi ha permesso di conoscere e incontrare nuove persone e per il supporto della gente; l'aspetto negativo è l'eccessiva burocrazia che richiede ogni pratica amministrativa per realizzare i progetti, con il conseguente prolungamento dei tempi di realizzazione delle opere».

Quali sono le opere principali che avete realizzato?

«La principale, ancora in corso di completamento per le suddette lungaggini burocratiche, è la messa a norma della scuola primaria dal punto di vista antisismico e dell’efficientamento energetico con un nuovo isolamento termico; poi un nuovo parcheggio davanti al municipio; l'illuminazione di un tratto di Provinciale in località San Rocco; la sistemazione di alcune strade agro-silvo-pastorali, ed ora stiamo concludendo il progetto per la riqualificazione antisismica del Municipio».

Come sono stati i rapporti con la minoranza?
«I rapporti sono stati buoni, non ci sono state particolari discussioni, forse un po' più all'inizio, ma poi si è dimostrata collaborativa».

Quali sono state le difficoltà di amministrare un piccolo Comune come Capovalle?
«Le difficoltà principali sono dovute alla carenza di risorse, con i trasferimenti statali che negli ultimi anni sono diminuiti per i Comuni. Nonostante questo, siamo riusciti comunque a mantenere i servizi principali, in particolare il servizio di trasporto degli alunni della materna e a dare i contributi per il trasporto degli alunni delle medie e della scuola dell'obbligo».

Quanti sono gli abitanti di Capovalle?

«I residenti sono 368, ma gli abitanti attuali sono più di 400, perché alcuni hanno la residenza in altri Comuni».

Ci sono stati ripercussioni dovute alla crisi degli anni passati?
«Per fortuna non in modo particolare, e come Amministrazione comunale non ne abbiamo risentito, ma a Capovalle ci sono molti artigiani, piccoli imprenditori, lavoratori autonomi che sicuramente avranno sofferto un po’, ma se la sono cavata. Come Comune, negli anni passati, abbiamo avuto tre lavoratori in cassa integrazione impegnati nei lavori socialmente utili».

Nonostante il paese sia piccolo, c’è una vivace presenza associativa.
«Sì, ci sono diverse associazioni che sono di supporto anche all'amministrazione comunale, a partire dalla Protezione civile e all’antincendio boschivo. Poi il gruppo sportivo, gli alpini, l'associazione Museo Reperti Bellici, la biblioteca che si occupa sia di iniziative culturali sia per i bambini.
D'estate riusciamo anche organizzare degli eventi per i turisti. Il nostro paese di montagna con il suo paesaggio, il monte Stino, con i resti delle trincee, e le stupende vedute sul lago d’Idro attraggono numerosi turisti di passaggio. Sullo Stino c’è un rifugio comunale dato in gestione, realizzato proprio a scopo turistico».

Si ricandiderà alle prossime elezioni?
«Sì, mi ripresenterò con il gruppo attuale e con qualche giovane che siamo riusciti a coinvolgere: la loro presenza serve per dare nuovo slancio e nuovo entusiasmo».

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