La furiosa
di Elio Vinati

La preoccupante scarsità di precipitazioni accompagnate da temperature oltre la media stagionale, segnale evidente di un forte cambiamento climatico in atto, ha ridotto ovviamente fiumi e torrenti a esigui rigagnoli, complicando non poco la nostra attività alieutica 


La meta scelta è il torrente Adanà, affluente del fiume Chiese in Trentino. Il corso d'acqua è caratterizzato da una susseguirsi di briglie artificiali che danno origine a buche più o meno profonde nelle quali amano nuotare sia trote selvatiche che trote di 'immissione' (il tratto di fiume infatti è spesso utilizzato anche come campo gara). 
 
Sfodero come di consueto la mia 2,40 m da spinning montata con mulinello taglia 2000, imbobinato con nylon dello 0,21mm. 
 
L'inizio non è per niente facile: le trote stazionano proprio sotto la schiuma bianca dove l'acqua si ossigena e sono poco inclini a smuoversi. Risulta infatti arduo far lavorare i diversi artificiali in quelle zone perché la forte corrente li spinge al di fuori del raggio di azione dei salmonidi e impiegare esche più pesanti comporta un probabile incaglio nei molteplici sassi presenti sotto le cascatelle. 
 
Insisto. Ed ecco che, durante le ore centrali della giornata qualcosa cambia: dopo un perfetto lancio, il rotante si blocca non appena caduto in acqua, non avrò mica incastrato di nuovo? Eh no! Due testate poderose mi fanno capire che si tratta di una trota di taglia che, fuggendo furiosa, impegna severamente l'attrezzatura. 
 
È un’iridea di oltre 40cm che mi ha regalato la prima emozione di questa uscita. Nel prosieguo riesco a catturare anche alcune belle 'fariotte', lanciando più e più volte là dove l'acqua ribolle (leggi anche articolo 'Là dove la corrente schiuma'). 
 
Mi godo questa giornata in attesa che una piena ridia ossigeno ai nostri salmonidi. Alle prossime fughe furiose...
 
 
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