Stranieri
di Sal Paradise

La Coca cola, i jeans e le gomme da masticare nel dopoguerra.
Il caffè, le patate e i pomodori dal 1492...



Le melanzane ripiene calabresi nel bolzanino, lo spiedo bresciano nel Reggino, il cous cous a Sondrio, il fish and chips a Pinzolo, lo strudel a Crotone e la polenta a Creta.

I gusti di un omosessuale per un eterosessuale o quelli di un eterosessuale per un omosessuale. Il cibo di un vegetariano per un onnivoro e viceversa.

La fede di un musulmano per un cattolico, quella di un induista per un protestante o quella di un ateo un po’ per tutti.

Un africano con indosso un abito tipico della sua terra, che passeggia per le strade della periferia di Oslo.
Un newyorkese a spasso per le viuzze di Cimego.
Un alto-atesino in veste tipica nel centro di L’Avana.

Milano per un calabrese, Roma per un torinese, Napoli per un veneziano, Palermo per un genovese, Firenze per un tedesco, Torino per un catanese.

La lingua tedesca per un nepalese, l’inglese per un messicano, l’italiano per un finlandese o il finlandese per un italiano.

Ciò che non conosciamo non è da principio né buono né cattivo, ma diverso, il quale una volta conosciuto potremmo apprezzare o no.

L’importante è conoscere, perché ricordiamocelo, siamo sempre lo straniero di qualcun altro.

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