Sarò anche un «serlì egnorant» ma non sono stupido
di M.F.

Serlì egnorant. Da nativo serlese, sin da quando ero piccolo, andavo in Cariadeghe a funghi, raccoglievo nocciole e castagne...


... Nel periodo delle vacanze rimanevo con mio cugino sull’altopiano, si portavano le mucche al pascolo, tutto il territorio era pulito sembrava un giardino, l’aria era pura, la natura incontaminata.

Se venivi sorpreso da un temporale, ti riparavi in una malga, la «casina del Comune», a volte tornavi con il buio.
Ti volavano vicino i pipistrelli avevi paura perché dicevano che ti saltavano nei capelli.
Tornavi stanco, ma dovevi ancora portare le mucche nella stalla. Prima le facevi bere nella pozza che era una risorsa per il paese perché essendo una zona carsica l’acqua era un lusso.
Le pozze venivano pulite durante tutto l’anno. In primavera migliaia di rospi migravano dai monti e andavano a riprodursi nelle pozze, era uno spettacolo.

Poi un bel giorno delle persone intelligenti arrivarono a Serle senza chiedere niente a nessuno e ci tolsero metà territorio costruendo una polveriera militare.
All’interno di essa delle persone armate ci intimavano di stare lontani dal perimetro. Però ci rimase ancora metà territorio per coltivare le nostre passioni andare a funghi, fare la legna e andare a caccia.

Una notte senza chiedere niente a nessuno arrivarono a Serle delle persone persone intelligenti, tabellarono la zona con la dicitura di Parco Naturale.
Chiedendo spiegazioni di tale atto, compiuto di notte, e soprattutto il motivo, ci venne detto «serlì egnorant, facciamo questo per il vostro bene». Adesso comandiamo noi, da ora non potrete più andare a funghi, tagliare la legna e andare a caccia. El serlì egnorant si ribellò disse perché dopo vari scontri si arrivò ad un compromesso.

Cambiamo la dicitura da Parco, a Monumento Naturale, comando sempre io perché sono intelligente e ho studiato, mentre tu sei un serlì egnorant, ti faccio andare a funghi, tagli la legna e vai a caccia. Da allora andando a funghi e a caccia si notarono dei cambiamenti.
Nel prato dove una volta portavo le mucche al pascolo venne fatta una piantagione di mele, vennero apposte cassette per il ricovero dei pipistrelli, venne ristrutturata la «casina del Comune».
Vennero messi dei teli lungo le strade e fatti dei sottopassaggi per convogliare i rospi nelle pozze. Che vennero pulite e allargate con delle escavatrici.

Si fecero dei punti fuoco per poter consentire alle famiglie di usufruire di giornate all’aria aperta con picnic, in sicurezza.
Nella mia testa da serlì egnorant scatta un perché. Che senso ha rovinare l’unico prato per delle piante di melo. Dove dormivano prima dell’arrivo della persona intelligente i pipistrelli?Dove mi riparo se mi sorprende un temporale? Perché vennero messe sbarre alla «casina», potevano entrare solo le persone intelligenti.
Ma soprattutto quello che non capisco essendo serlì egnorant, insegnare la strada ai rospi che da millenni andavano nella pozza a riprodursi. E vedere carcasse di essi vicino ai teli e ai sottopassaggi. Le pozze erano vuote dall’acqua perché il fondo ormai compromesso dall’escavatrice non tenevano più.

Vedendo tutto questo scempio e non riuscendo a capire mi avviai verso casa a testa bassa, con il cane al guinzaglio e il fucile in spalla passando vicino ai punti fuoco venni etichettato come un assassino e di stare lontano e che mi dovevo vergognare di andare in giro con un fucile a sparare a animali indifesi.

Alzando lo sguardo vidi un signore distinto, di sicuro intelligente, si vedeva che aveva studiato, anche perché aveva ai suoi piedi un cagnolino di razza pura infreddolito ma che indossava un paltò fucsia, che si stava grigliando un pollo (penso morto per cause naturali) e cuoceva delle salamine di maiale molto invitanti.

Arrivando ai giorni nostri senza chiedere niente al serlì egnorant fecero un progetto per fare un percorso di mountain bike, naturalmente accolto con grande entusiasmo dalle persone intelligenti.
El serlì egnorant chiedendo spiegazioni venne messo da parte di nuovo.
A questo punto vedendo tutto quello di cui è capace di fare la persona intelligente e che più ha studiato e più fa danni el serlì ignorant prende in mano la situazione e si ribella.

Noi vogliamo godere con poco.

Vedere l’alba da un capanno, trovare un porcino nei posti che ci ha insegnato il nonno.
Vedere la prima ferma del nostro cane sulla beccaccia, sono emozioni che nessuno ci può togliere.
El serlì el resta egnorant ma lé mia stupét.

M.F.
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