Storo e la Sapes
di a.p.

Lo scrittore Gianfranco Miglio dà alle stampe un secondo volume dedicato alla storica azienda storese, dal titolo “La Fabbrica e il paese”. A fine mese la presentazione 


Già nell'aprile del 1957 Gianfranco Miglio aveva dato alle stampe un volume sull'azienda di famiglia. Ora lo stesso autore è tornato a scrivere, e lo ha fatto con il volume “La Fabbrica e il paese”, che sarà presentato in maniera ufficiale il 29 di questo mese. 
 
Niente immagini dell'azienda, in questo secondo libro, ma cronaca: un racconto romanzato su come l'arrivo di Sapes, nel giugno 1947, abbia inciso economicamente su Storo e il fondovalle. “143 pagine in cui l'autore ricostruisce il passato e i suoi mutamenti” spiega Severino Papaleoni, presidente dell'ente Bim del Chiese.
 
Lo scrittore non fa nessun riferimento alla nuova proprietà bresciana subentrata dopo Giuliano Sossi e Marzia Donatella Buccio, ma “si ferma a  quando ho lasciato l'azienda nel 1996” afferma Gianfranco Miglio, che ora ha 88 anni (nato a Milano l'11 dicembre 1931) e che ancora usa il rampichino e si diverte a sciare.
 
Su quest'ultimo suo lavoro Miglio aggiunge: “Attraverso questa ricostruzione ho cercato di narrare l'evoluzione di un paese da economia agricola a economia integrata, industriale e terziaria. Poi, per riservatezza, ho convenuto di scrivere in terza persona e ai protagonisti ho dato dei nomi inventati. Inoltre ho principalmente voluto ricordare mio padre Emilio, che a quell'epoca ebbe il coraggio di far rinascere la sua industria paralizzata dalla guerra (1940 – 1945) in una località dove tutto era da ricostruire: stabilimento, personale, prodotto e clientela”.
 
Lo storico di paese Gianni Poletti, che modererà la presentazione, scrive: “Il libro di Gianfranco Miglio è destinato soprattutto a chi ha vissuto soltanto la modernità. La narrazione fa riferimento a un paese concreto che affrontò e visse qui cambiamenti, una comunità che viene assunta a paradigma di un tempo che i più giovani non sanno immaginare”. 
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