Sostegno dalla Guardia Nazionale Ambientale
di Redazione

L'associazione di protezione ambientale esprime solidarietà e sostegno all'amministrazione comunale di Serle ed al campione nazionale Juri Ragnoli per l'ammirevole progetto del percorso ciclabile in Cariadeghe


Gentile Direttore,

Vogliamo esprimere piena solidarietà e sostegno all'amministrazione comunale di Serle ed al campione nazionale Juri Ragnoli per l'ammirevole progetto di valorizzazione ambientale che prevede, su sentieri già esistenti, l'installazione della cartellonistica direzionale per escursionisti, per le passeggiate per famiglie e con l'indicazione di percorsi ciclabili per gli amanti della mountain bike

Il programma è pronto alla realizzazione e pur avendo raccolto il pieno appoggio da numerose realtà del paese, le approvazioni istituzionali e la possibilità di adeguate risorse economiche, da mesi sta sollevando atteggiamenti ostativi tanto isolati, pretestuosi e di parte, quanto prevaricanti.

La funzione sociale del patrimonio ambientale è oramai assodata e globalmente riconosciuta dal consorzio civilizzato: la natura è un bene del quale qualunque cittadino ha il diritto di beneficiare sempre e liberamente, viceversa l'avifauna selvatica è invece definita a norma di legge come "un bene indisponibile dello Stato" e pertanto l'attività venatoria non costituisce legalmente un diritto, ma semplicemente una temporanea e limitata concessione dello stato che non può mai prevaricare il diritto altrui.

Riteniamo pertanto che risulti quantomeno paradossale che qualcuno possa, nel terzo millennio, candidamente sostenere che vada rispettata in via prioritaria una fantomatica "vocazione venatoria" di un territorio, arrivando addirittura a stigmatizzare con epiteti coloro i quali sarebbero, a suo dire, così stolti o sfrontati da voler fare una passeggiata per sentieri durante il periodo di apertura di caccia, proponendo per loro nientemeno che dei periodi di divieto.

Non è dunque più ammissibile che le istituzioni locali, regionali e nazionali permettano che l'altopiano di Cariadeghe possa essere considerato ancora una volta come una proprietà privata in balia di uno sparuto drappello di personaggi che ritiene di avere l'autorità di opporsi a qualunque tentativo di valorizzazione ambientale e territoriale, agendo in netta contrapposizione con quanto già avviene in tutto il restante territorio lombardo.

Inoltre va ricordato che la gestione dell'altopiano di Cariadeghe in quanto SIC, Sito di Interesse Comunitario ed inserito in Rete Natura2000, per definizione non può essere in alcun modo soggetta a particolarismi locali e travalica la volontà dei pochi che ancora oggi tendono a considerarlo esclusiva pertinenza dei soli serlesi, autodefiniti come "veri fruitori" del territorio, ma al contrario deve prevedere uno sguardo più ampio e finalità ben diverse, così come stabiliscono le stesse regole cui è sottoposto un sito di questo tipo.

Il dissesto economico e demografico delle comunità rurali, soprattutto quando sono di collina e montagna, si combatte anche attraverso progetti che attraggano turismo e sostegno economico; quando un'amministrazione cerca (e, come in questo caso, trova) una opportunità di sviluppo a beneficio dell'intera comunità è inconcepibile che il miope interesse e capriccio di poche persone finisca col prevalere.

A maggior ragione quando l'unica motivazione addotta, bizzarra quanto estremamente preoccupante, è quella che "se i sentieri sono troppo frequentati da escursionisti o peggio da ciclisti, andando a caccia si avrebbe il timore di sparare a qualcuno" e conseguentemente, una volta sviscerati e chiariti tutti i punti normativi, anche in tutela dell'attività venatoria, la contestazione oramai priva di argomentazioni si riduca a mere questioni di principio, diatribe politiche e attacchi sul piano personale ai rappresentanti delle istituzioni locali.

Queste prese di posizione finiscono paradossalmente col danneggiare anche l'intera categoria venatoria coscienziosa e rispettosa delle leggi che già ha preso le distanze da questi estremismi e che invitiamo ad intervenire, assieme a tutte le associazioni ambientaliste ed istituzioni provinciali e regionali, per ricondurre tutti alla ragionevolezza.

Cordiali saluti

G.N.A. Guardia Nazionale Ambientale
Il Responsabile Distaccamento Brescia

Savina Giacomelli
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