Grazie, Ermes!
di Elisa Gorizia

Mi permetto di scriverle rubando un po’ di spazio nel suo giornale per ricordare un grande amico che in punta di piedi, in modo discreto “è andato avanti”. Si tratta di Ermes Paterlini


Gentile Direttore,
mi permetto di scriverle rubando un po’ di spazio nel suo giornale per ricordare un grande amico che in punta di piedi, in modo discreto “è andato avanti”. Si tratta di Ermes Paterlini

Era un volontario, una persona che, assolti i suoi compiti di lavoro, ha messo a disposizione degli altri il proprio tempo, le proprie energie umane. Questo lutto ha colpito tutto il mio paese Agnosine e non solo. Ermes è stato una forte personalità che ha indubbiamente lasciato un segno indelebile all’interno della Comunità nel senso più vivo di questo termine.

Un uomo buono, un’anima generosa che ha dato la sua vita per il nostro Oratorio, cooperando con i Sacerdoti che con la grazia del Signore ha potuto conoscere e frequentare e con i quali ha intrecciato dei legami profondi. Insieme si sono aiutati, hanno trascorso momenti sereni e spensierati e collaborato per superare numerose difficoltà.

In tutto questo, ci sono gli incontri con la vita di tante persone e  molto tempo trascorso in mezzo ai bambini e ai ragazzi cercando sempre di creare dialogo, dando rilievo al rispetto degli altri e dell’ambiente. Per lui si è davvero realizzato quello che Giovanni Paolo II diceva ai giovani raccolti per la G.M.G. del 2000 a Tor Vergata: “A stare con i giovani, si resta giovani!”.

Era una persona aperta e generosa, ricordato, amato e stimato anche dalle Suore, dai religiosi e dai tanti Seminaristi passati nel nostro Oratorio, un ambiente che è sempre stato vivo e dinamico.

Da domenica manca un importante pilastro. Sarà difficile senza di lui per tutto ciò che riusciva a dare e per tutto ciò che non tutti riescono a dare. La sua presenza era una sicurezza, il suo sorriso rimarrà stampato nell’animo di tante altre persone generose della nostra Comunità.
Ermes era volontario in Oratorio ma prestava servizio anche in un’associazione di “Raccolta carta, ferro e vetro”, il cui ricavato viene destinato a opere benefiche. E fino agli ultimi giorni, ha sempre avuto un pensiero costante per la sua Associazione e il suo Oratorio. Anche a distanza, era partecipe e attento. Preoccupato, con tanta passione, che le attività andassero avanti. Sempre e in modo amorevole. Un servizio, il suo, totalmente gratuito. Per Ermes, lealtà, onestà, solidarietà non erano solo parole vuote, ma valori sacri, testimoniati con la vita quotidiana.
In famiglia è stato un marito presente, un padre e un nonno esemplare.

Caro Ermes, in questi mesi brevi di malattia tu ci hai regalato delle profonde lezioni di vita, che mi sembra giusto condividere anche con altre persone. 

E volevo dirti un’altra cosa importante, molto importante: GRAZIE per quella tua vitalità che mettevi in ogni cosa, quella voglia di fare che ti contraddistingueva, quell’ infinita disponibilità che con il tuo sorriso sapeva riempire tutti i nostri spazi. Mi hai insegnato che la forza della vita; il senso della vita è l’amore.

Dentro di me, come in tanti che ti hanno conosciuto, hai messo la bellezza di ciò che è semplice, puro e genuino. Ti saluto come quando venivo da te al bar dell’Oratorio a bere un caffè e con il quale facevo le chiacchierate più belle perché tu eri capace di creare quella sintonia particolare. La sintonia della vera amicizia, quella che si prende cura del prossimo.
Ora, riposa in pace e prega per noi che sentiremo sempre di più la tua assenza.

Ciao Ermes!
 
Non ti dimenticheremo mai, proprio mai!

A nome della tua Comunità,
La tua amica Elisa


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