Bocciata più nel metodo che nel merito
di red.

L’assemblea che ha avuto luogo ieri nel Teatro Oratorio di Serle ha confermato posizioni molto distanti in merito all’opportunità di “tabellare” la rete ciclopedonale a Cariadeghe


Da una parte l’amministrazione comunale, dall’altra le associazioni serlesi forti di più di 900 firme raccolte in pochi giorni in calce a un documento che è un attacco a testa bassa contro il sindaco Paolo Bonvicini, più che sulla bontà dell’idea di realizzare un percorso ciclopedonale per più di 20 chilometri complessivi all’interno del Monumento nazionale di Cariadeghe.

Sull’argomento, dopo la disamina del sindaco che ha ripercorso le fasi procedurali e decisionali che hanno portato a convocare per ieri sera l’assemblea pubblica coi cittadini, sono intervenuti:

Gian Battista Tonni, che ha illustrato il progetto già in avanzata fase di realizzazione, con più di 20 chilometri di sentieri già adattati al passaggio di ciclisti ed escursionisti.

Luca Grimaldi
per conto dell’Ersaf, che ha dato indicazioni in merito all’iscrizione della rete di questa rete  sentieri nel Caralogo regionale dei percorsi escursionistici. Opportunità che permetterebbe di ottenere finanziamenti per la sua cura e manutenzione.

Il sindaco di Provaglio Valsabbia Massimo Mattei che ha portato la sua esperienza di cacciatore e di amministratore di un territorio la cui valorizzazione passa anche attraverso una rete di sentieri.

L’agente della Locale Carlo Botteri
per dare indicazioni in merito alla normativa che non prevede nessun cambiamento nello stati dei sentieri una volta inseriti in un circuito e tabellati, perché sentieri rimangono.

Il presidente del Team Brescia Down Hill Gianni Mozzoni che si è occupato di percorsi ben più complessi di quello serlese.
Il campione di mountain bike Juri Ragnoli, fra i collaboratori volontari nella realizzazione di questi sentieri.

Fin qui le voci a favore, dopo le quali è stato aperto il dibattito, con Ubaldo Vallini, direttore di Valle Sabbianews, a moderare.

Il primo a parteciparvi è stato l’ex presidente della Proloco Bernardo Zanola, che ha letto il documento sottoscritto da 900 serlesi col quale viene chiesto di abbandonare il progetto, realizzato senza interpellare la popolazione.
Una questione di metodo, quindi, più che di merito.

Fra i problemi emersi con insistenza nel corso dei successivi interventi, ci sarebbe infatti più che altro il timore che l’Altopiano finisca con l’essere popolato da troppe persone, in particolare durante il periodo venatorio, creando problemi di sicurezza, sia per i cacciatori, sia per ciclisti e runner.

La preoccupazione, insomma, è che una volta segnalati ed inseriti nel Catalogo regionale, quei sentieri possano diventare l’ennesimo impedimento all’esercizio della caccia: la normativa attuale non precede nulla di questo, ma i dubbi non sono stati fugati.

Sullo sfondo il possibile passaggio di competenze di Cariadeghe al Parco dell’Alto Garda, fonte di ulteriori preoccupazioni.

Le posizioni opposte, nonostante alcune voci che anche dal pubblico hanno richiesto dialogo e soluzioni condivise capaci di non buttare tutto in malora, sono rimaste tali.

La palla passa ora sindaco Bonvicini, alla fine del suo mandato, che in questi mesi potrebbe proseguire nel suo intento di concludere il progetto sulla rete sentieristica di Cariadeghe oppure, come richiesto a gran voce da numerosi cittadini, decidere di lasciare ogni decisione a chi arriverà dopo di lui.

Qui il video integrale della serata in diretta streaming su fb.

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