Per la Comunità del Garda il depuratore a Gavardo e Montichiari
di Redazione

Nell’assemblea di sabato dei Comuni gardesani ribadita la scelta “tecnica” di due depuratori nei comuni sull’asse del Chiese per i reflui dei paesi del lago


Per i Comuni gardesani, i futuri depuratori del Garda bresciano dovrebbero seguire la via del fiume Chiese: la soluzione preferibile, per loro, è quella avanzata da Acque Bresciane, con l'ampliamento del depuratore di Montichiari e il nuovo depuratore da costruire a Gavardo. È questo quanto emerso dalla partecipatissima assemblea generale ordinaria della Comunità del Garda, svolta sabato mattina nella sede di Villa Mirabella a Gardone Riviera.

Così si è espressa la presidente Mariastella Gelmini: «Rispettiamo i comitati e chi dissente, ma con i "no" fine a sé stessi non si va da nessuna parte. Ogni opzione ha i suoi pro e i suoi contro, ma la scelta tecnica non spetta alla politica: la soluzione l’hanno già indicata i tecnici e su quella bisogna procedere».

E occorre farlo in fretta: «Le risorse ci sono - continua l’on. Gelmini, riferendosi ai 100 milioni già stanziati dal Governo su un preventivo totale di 220 milioni - ma non ci saranno per sempre. La coperta è corta, nel Paese ci sono altre emergenze. Il rischio che quei fondi finiscano altrove è alto». L’obiettivo è insomma quello di uscire presto dalla situazione di stallo in cui è impantanato il progetto per la sponda bresciana (sulla riviera veronese stanno correndo: in maggio sarà pronto il progetto definitivo ed entro l'anno contano di avviare i lavori).

A chiederlo con insistenza è il ministero dell’Ambiente, che venerdì ha sollecitato per l’ennesima volta un report a Regione, Autorità d’Ambito e Acque Bresciane. Tra i due fronti - quello gardesano che aspetta con trepidazione l’opera e quello dei Comuni dell’asta del Chiese, contrari all’utilizzo del fiume come corpo recettore delle acque depurate - c’è la Provincia, cui la Regione ha passato la patata bollente della mediazione.

I tempi sono stretti. «Entro fine mese - ha affermato l'onorevole Gelmini - bisogna stabilire l'esatta ubicazione dei depuratori nel territorio bresciano ed entro marzo predisporre il progetto preliminare aggiornato, avviando le procedure per il bando europeo di affidamento del progetto definitivo-esecutivo. Poi entro dicembre ricevere il progetto definitivo ed avviare i lavori». «Con la logica del "niente nel mio giardino", le chiacchiere, la propaganda e i bimbi in piazza, non si va da nessuna parte», attacca la presidente Mariastella Gelmini.

Come trovare l’auspicata condivisione? La parola chiave è «compensazioni», ribadita un po’ da tutti. Anche dal presidente della Provincia Samuele Alghisi: «Assodato che l’opera ha un interesse collettivo, dobbiamo pensare a compensazioni per i territori dove saranno realizzati i depuratori». Appunto Gavardo e Montichiari.
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