Meno business e più amore per l'ambiente
di Corrado Morettini

Vorrei con la presente rispondere almeno in parte al sig. Sindaco di Salò e a quanto da lui dichiarato nella lettera pubblicata dal Giornale di Brescia, che mi ha lasciato alquanto perplesso ed amareggiato...


Penso di non peccare di presunzione se con la mia lettera intendo interpretare anche i pensieri di molti miei concittadini gavardesi e anche degli altri cittadini valsabbini.

Lui, come molti altri prima di lui a dire il vero, tesse le lodi di un progetto che, a detta di molti non migliorerà la qualità dell'acqua del lago di Garda almeno per i prossimi 40/50 anni. Inutilmente dice di aver spiegato a noi (sindaci,ambientalisti, valligiani) che il processo di depurazione non danneggia il territorio (di sicuro non il suo) e che è necessario un corpo recettore in movimento, quindi non il lago ma un fiume, in questo caso il Chiese.

Lui, come altri prima di lui, non ci spiega però come mai i trentini hanno tre depuratori tra Riva ed Arco che scaricano a lago e sull'asta del fiume Sarca ne insistono oltre 20.
Che il fiume Sarca scarichi nel lago di Garda non credo gli sia sfuggito.
Attendiamo quindi una sua accorata lettera ai trentini di smetterla di inquinare il "nostro" lago.

Inoltre, lui, come altri prima di lui, non ci spiega come mai il lago non può ricevere acqua depurata (o meglio arricchita) che esce da un depuratore mentre da anni viene denunciato lo sversamento a lago di scarichi abusivi fognari come quelli a Desenzano, di cui uno, ora, dalla spiaggia si pensa di "nasconderlo" spostandolo 200 metri dentro il lago.

Ma non era un lago da tutelare costi quello che costi?
Vorrei anche capire come mai, lui e altri prima di lui, continuano a dirci che la condotta sub-lacuale è a rischio rottura e sversamento quando in questi giorno questo evento viene definito ALTAMENTE IMPROBABILE e la stessa Acque Bresciane conferma che non ci sono attualmente sversamenti a lago ed è in corso d'avvio la manutenzione della conduttura.

Mi dispiace che il Sindaco di Salò ci accusi di campanilismo ma è proprio lui che lo alimenta affermando che il Garda non è il territorio dei gardesani; ma allo stesso tempo la Vallesabbia non è il territorio dei valsabbini!
Non ci risulta che abbia scritto lettere o abbia fatto appelli quando a dire no alla localizzazione sul suo territorio del depuratore sia stato il comune di Lonato DEL GARDA.
Quindi, secondo lui, che dica di no Lonato del Garda non è campanilismo, che dicano di no Gavardo, Muscoline e Montichiari invece sì, è campanilismo!

Sempre il sig.Sindaco parla della fiorente economia turistica Gardesana, dimenticando la cementificazione che questo tipo di economia ha portato sulle sponde del lago.
Ci chiediamo se a rendere necessario il nuovo collettore non sia la tutela del lago ma invece sia proprio lo sviluppo di essa, prevista di un ulteriore +20% nei prossimi anni.

Le ricordo che la Vallesabbia vanta una secolare tradizione di attività manifatturiere, dall'industria all'artigianato, quando invece cento anni fa, a parte la cartiera, le attività gardesane si concentravano su olivi, vigne, agrumi e soprattutto la pesca, anche delle famose aole, che sono quasi scomparse, chissà il perché.

I comuni del lago non sono stati capaci di pianificare il loro sviluppo turistico e altri non possono pagarne lo scotto, e sarebbe anche auspicabile che non ci vengano a dire che non c'è posto per il depuratore visto che i comuni del lago occupano una superficie di 440 km quadrati.
 
Ci sentiamo dire, e si accoda in questo anche il sindaco Cipani, che la tutela del lago non è soltanto una questione che riguarda i comuni gardesani ma dovrebbe interessare tutti.
Ci spieghi allora come mai in realtà non interessi molto nemmeno ai comuni gardesani visto che i sindaci dei comuni lacustri invitati il 17 gennaio in Regione erano solo 3, per discutere sul collettore!

Per chi ci dice che ormai non c'è più tempo rispondo che non esiste nessuna emergenza.
Sulla condotta sub-lacuale non c'è alcuna emergenza perché non la si può chiamare così una situazione la cui soluzione è in progetto da 6 anni, e che se anche oggi partissero i lavori (e ad oggi manco c'è il progetto) non terminerebbero prima di 8-10 anni!

Gli interventi in programma in questi giorni sulla condotta dimostrano senza dubbio che se anche ci dovesse essere un'emergenza , la condotta è riparabile con una tecnologia già sperimentata e con costi accessibili.
La condotta, ad oggi, ha semplicemente delle incrostazioni che devono essere rimosse e sigillate con un cerotto d'acciaio per sicurezza.

Qualcuno ci ha sempre mentito, ci hanno fatto credere (e ancora vogliono farci credere) che è necessario spendere 220 milioni di euro in tot. anni di lavori invece che mettere dei cerotti metallici lungo la condotta che ad oggi non perde.
Tutti ci hanno preso in giro, da sempre.

Ci hanno mentito ed insultato dicendo che la difesa del nostro territorio ha solo fini elettorali, ci ha dato dei campanilismo mentre i primi a non volere il depuratore sono proprio i diretti interessati, dei conservatori perché vogliamo difendere campi agricoli e le nostre colline, ci hanno detto che non amiamo il lago e che non ci interessa il bene comune perché non vogliamo risolvere un LORO problema.

Ora è chiaro che è soltanto una questione di affari.
La voglia di maneggiare 220 milioni di euro (in partenza, chissà quanti saranno alla fine) per fare depuratori a Gavardo e Montichiari, casualmente siti dove il gestore sarà A2A.

Non esistono (e forse non sono mai esistite) scelte tecniche, motivi ambientali, evidenti mancanze di spazio per i depuratori, è solo business.
Questo è il modo di fare della vecchia politica, dei vecchi politici , quando invece oggi è NECESSARIO voltare pagina e guardare la realtà devastante di un ambiente inquinato come quello bresciano (il lago di Garda fa parte di questa provincia e di questo territorio, non è un'isola felice).

La tutela del territorio deve essere il primo obiettivo di tutti e bisogna investire le risorse disponibili in modo corretto ed efficace.
Il sindaco rivanga pateticamente ancora la questione dell'ospedale di Salò, una storia di oltre 40 anni fa, come a fare intendere che visto che si è rinunciato allo sviluppo dell'ospedale di Salò, ora noi possiamo prenderci il depuratore.
Di sicuro non fu una scelta per solidarietà dei comuni del lago se si scelse di potenziare le strutture di Gavardo e Desenzano.
Questo non è campanilismo al massimo livello?

Ho letto in questi giorni l'opinione
di un consigliere del comune di Toscolano-Maderno che sposo con convinzione perché ricalca l'idea di una visione più ampia sulla questione dell'acqua.
La difesa dell'acqua, come scrive Davide, deve essere un obiettivo da perseguire da "cima a fondo" in modo integrato e collegiale. Deve essere condivisa non solo fra Garda e Vallesabbia ma da tutte le realtà associative impegnate nella sua difesa ricomprese nel bacino del Fiume Chiese , del Sarca e del Mincio perché se il lago è di tutti anche il fiume Chiese è di tutti.

Ragionare per orticelli come si ostina a fare qualcuno non serve, serve solo a spostare il problema e non a risolverlo.

Corrado Morettini.
Segretario del Comitato G.A.I.A. di Gavardo e Membro Fondatore del Tavolo delle Associazioni che amano il Fiume Chiese e il suo Lago d'Idro.


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