«Vita di Abramo Colorni»
di Redazione

Del leggendario alchimista, ebreo mantovano, conteso per i suoi numerosi talenti dalle maggiori famiglie nobili del XVI secolo si parlerà questa sera a Salò in occasione della Giornata della Memoria 


Alchimista, ingegnere, illusionista, creatore di cifrari segreti, antiquario, archeologo ed escapologo. Queste sono solo alcune delle stupefacenti abilità dell'ebreo mantovano Abramo Colorni (1544 - 1599), conteso per i suoi talenti dai Gonzaga, dagli Este e persino dall'imperatore Rodolfo II d'Asburgo.
 
Quando poi circolò la voce che era in grado di produrre in gran quantità il salnitro, prezioso componente della polvere da sparo, la presenza del mantovano divenne ancor più ambita, ma per lui anche pericolosa, tanto da sfociare in una morte prematura e misteriosa, seguita in breve dalla cattura e dalla sparizione del figlio Simone, che aveva incautamente svelato di aver rinvenuto la ricetta del salnitro tra le carte paterne.
 
La vita di quest’uomo straordinario, tratta da “Il prestigiatore di Dio” di Ariel Toaff, sarà al centro dell’evento in programma questa sera – sabato 26 gennaio – alle 20.45 presso la Sala dei Provveditori di Salò in occasione della Giornata della Memoria.
 
La voce recitante è quella di Daniele Squassina, mentre chitarra e ideazione sono di Maurizio Lovisetti.
 
Una storia, quella raccontata nell’evento patrocinato dall’assessorato alla Cultura salodiano, tesa a mostrare come, nonostante le persecuzioni, gli ebrei di talento seppero legarsi strettamente allo sviluppo economico e culturale d'Europa.
 
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