L'ultimo commosso saluto a Matteo
di Aldo Pasquazzo

La chiesa di Santa Giustina di Creto era troppo piccola per contenere tutti gli amici e i parenti accorsi per l’ultimo saluto a Matteo Pesana, morto per una tragica caduta mentre scalava una cascata ghiacciata



La comunità di Pieve di Bono,
Valdaone e dell'intero fondovalle del Chiese, ma anche della Valle di Sole, si è stretta ieri attorno alla famiglia Penasa per l’estremo saluto a Matteo, con il funerale officiato nella chiesa di Santa Giustina di Creto.

Un commiato che già al suono delle campane toccava cuori e sentimenti di tutti, mentre in maniera silenziosa parenti e amici si accodavano sul sagrato per l’ingresso in chiesa, troppo piccola per accogliere tutti. La Polizia locale e carabinieri in congedo, che hanno gestito traffico e parcheggi, parlano di 1500 persone.

Al di là dei numeri, una vicinanza partecipata che ha visto tutti stringersi attorno a quelle due famiglie solandre, da Coimasine, che dagli anni 70' vivono e operano a più livelli all'interno delle due unità pastorali di Borgo Chiese e Pieve di Bono, dove prima il padre e poi il figlio Matteo erano in forza alla Hydro Dolomiti Energia (ex Enel).

Un’escursione domenicale e solitaria alle “Quatar Sorele”, la cascata di ghiaccio sopra Malga Caino (a quota 900 metri), è risultata fatale. Ne sa qualcosa la signora che gestisce l'Agritur dove il papà di Matteo si era accasato da ore in attesa di notizie. La solitudine, in casi come questi, di certo non aiuta.

Inutili i soccorsi da parte di volontari, ambulanzieri, carabinieri e uomini del Soccorso alpino. In una manciata di minuti la notizia ha il giro della valle e da allora a varcare le soglie dei Penasa (Condino e Prosnavalle) sono delle interminabili processioni.

La messa funebre è stata officiata dal parroco don Vicenzo Lupoli affiancato dallo storico sacerdote di Rendena don Marcello Mengarda e da don Stefano Maffei, arciprete di Malè, e dal cappellano solandro don Riccardo Pedrotti. Ad accompagnare la cerimonia la corale di Santa Giustina, con all'organo Tiziano Arman,i e la banda di Pieve di Bono, di cui Mario era presidente.

L'omelia di don Vincenzo è stata profonda e ha scosso il cuore di tutti. “Oggi siamo qui, carichi di sgomento, col cuore e la mente strapieni di interrogativi. Siamo costernati e increduli per questa morte improvvisa, e il dolore è grande. La vita e la morte di Matteo, di soli 43 anni, siano una forte provocazione, e per questo chiediamo al Signore che la sua testimonianza sia per tutti noi un invito a comprendere”.

Il sacerdote guarda da vicino i famigliari e ricorda i tanti impegni associativi praticati dal loro Matteo: “Il suo ripetuto impegno nello sport, nelle associazioni e nella banda, ma anche nella catechesi, impegnato ad accompagnare i bambini che si stanno preparando alla prima comunione”.

Al termine della funzione religiosa hanno preso la parola Kristian Foresti Galliani, presidente del Pieve di Bono Calcio, società sportiva nella quale il figlio di Matteo, Gianluca, è impegnato tra i giovanissimi.

Poi il sindaco Attilio Maestri che con dolore ha rimarcato l’inaspettata dipartita di una persona di cui c'era ancora tanto bisogno in seno alla comunità.

Dolore e sconforto ancora sui volti degli stessi tre maestri della banda: Sandro Rota, Emilio Armani e Fausto Pollini “Conoscevamo bene Matteo perché da sei anni a questa parte era il suo presidente: una realtà che tra poco avrebbe avuto la tanto auspicata nuova sede e che in estate a ricordo di Matteo non è da escludere che si possa pure immaginare di ospitare la tradizionale rassegna di valle”.

A funzione conclusa, il triste incamminamento verso il vicino cimitero, accompagnato stavolta dalle note della banda sociale di Condino, dove papà Elio è componente quella direzione.
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