Preso il sequestratore, Mirko è libero
di red.

Svolta nelle indagini sul sequestro dell’operaio 45enne di Gavardo, ritrovato vivo. In manette è finito il suo rapitore, il marocchino 37enne che l’ha tenuto prigioniero per quasi due giorni.
Aggiornamento ore 7



La svolta intorno alle20 di questa era, al termine di una giornata che ha visto numerosi carabinieri impegnati sul territorio.

Che qualche cosa fosse nell’aria e che la pista scelta dai militari non fosse più quella di cercare fra i boschi, era chiaro fin dal primo pomeriggio, quando a Peracque era stato allestito il campo base per le ricerche  che però di fatto non sono partite.

Ancora da chiarire come è stato possibile che i due si fossero rifugiati all'interno della palazzina della ex moglie dello straniero.
Lì li avrebbero trovati i carabinieri.

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Aggiornamento ore 7

A dare l’allarme è stata la donna che si è vista arrivare l’ex marito in casa, sceso dal sottotetto dove probabilmente era rimasto rintanato col suo ostaggio per quasi due giorni.
Ha chiamato i carabinieri che all’esterno piantonavano l’abitazione.

Haida non ha opposto particolare resistenza: ha chiesto del maresciallo Santonicola di Gavardo, lo conosceva perché l’aveva arrestato già un paio di volte, alla sua presenza ha gettato nel giardino l’arma, che sarebbe poi un’inoffensiva scacciacani, e si è consegnato.
Dal nascondiglio è poi saltato fuori anche Mirko, stralunato, ma soprattutto illeso nel fisico.

E’ finita così nel migliore dei modi questa brutta vicenda che per come si stava svolgendo aveva fatto temere il peggio.
Nella notte al Comando cittadino dei carabinieri ci sono stati gli interrogatori, che avranno poi svelato i particolari dell’intera storia.

Quando i tre sono arrivati al parcheggio del santuario della Madonna della Neve e l’amico è stato liberato, Haida e Mirko non si sarebbero inoltrati nel bosco, ma hanno percorso a ritroso le poche centinaia di metri che li separavano dalla casa della ex moglie.

Forse l’intenzione del marocchino era di mettere i due a confronto e capire se per davvero erano amanti oppure no.
Lei però quella notte non era in casa, così i due sono stati costretti ad aspettare.

E quando la donna è rientrata lo ha fatto coi carabinieri che avrebbero ispezionato tutto l’appartamento prima di posizionarsi all’esterno a proteggerlo, senza minimamente sospettare che in un anfratto del sottotetto c’erano Haida e Mirko.

Poi l'attesa, con l'intenzione di trovare il momento buono per uscire dal nascondiglio, forse sperando che i carabinieri fuori dall'uscio se ne andassero.
Dopo due giorni la situazione è probabilmente giunta al limite della sopportazione e il rapitore ha dovuto uscire allo scoperto.






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