Un anno con il Museo di Salò
di Federica Ciampone

Il 2018 è stato, per il MuSa, un anno ricco di novità, dalle collezioni permanenti – che hanno visto anche nuove acquisizioni – alle mostre temporanee, con interessanti convenzioni per i visitatori 


È stato un anno intenso quello del MuSa, il Museo di Salò, a partire dalle sue collezioni permanenti, che sono in continua crescita.
Il 27 marzo 2018 infatti, con il contributo di Regione Lombardia, è stata inaugurata la sezione archeologica, dedicata ai reperti archeologici provenienti dai corredi tombali della necropoli del Lugone, un’area cimiteriale di epoca romana in uso a Salò tra il I e la fine del IV d.C. 

Di recente acquisizione le due nuove sezioni, dedicate rispettivamente ai quattro Graduali trecenteschi – un patrimonio prima non fruibile e ora addirittura digitalizzato e reso pubblico, grazie al contributo della Fondazione della Comunità Bresciana e di un tirocinio universitario -  e alla propaganda per immagini del periodo fascista.
 
Dal 13 aprile al 9 dicembre 2018 è stata poi la volta della Mostra “Italianissima”, un omaggio all’arte italiana del Novecento, con un percorso appassionante, costituito da oltre 80 opere di artisti tra cui Birolli, Campigli, Carrà, Casorati, De Chirico, De Pisis, Guttuso, Maccari, Mafai, Manzù, Marini, Marussig, Migneco, Paresce, Prampolini, Rosai e Scipione. 23.132 i visitatori, per un incasso totale di 154.964 euro.
 
A corollario della mostra sono state organizzate numerose iniziative, per permettere ai visitatori di godere non solo delle opere esposte, ma anche di conoscere in modo approfondito il contesto storico nel quale queste si inseriscono. Grazie alla Domenica al Museo, progetto ministeriale del MIBAC al quale il MuSa ha aderito, oltre a un biglietto di ingresso ridotto per l’occasione, sono state organizzate delle visite guidate alle collezioni permanenti e soprattutto alla mostra temporanea. 
 
In settembre è stata poi presentata, nel chiostro del MuSa, la rassegna cinematografica “Italianissima”, con la proiezione di tre grandi film di registi che hanno scritto la storia della cinematografia italiana: Dino Risi, Carlo Vanzina e Mario Monicelli. 
 
Mercoledì 23 maggio, nella sezione dedicata a Gasparo da Salò, è stata presentata la mostra del violino di seta di ragno creato dal ricercatore Luca Alessandrini. Lo strumento è stato esposto fino al 15 settembre fianco a fianco con il prezioso e storico contrabbasso Il Biondo 1590 di Gasparo da Salò e agli altri strumenti della sezione liuteria del MuSa.
 
Grande attenzione per l’arte in sé stessa, ma anche per la formazione: anche nel 2018, infatti, sono stati attivati due tirocini curricolari, con l’Università di Verona e con quella di Trento. Il MuSa ha inoltre presentato il progetto “Salò e il Lago di Garda dall’Antichità al Medioevo” per l’attivazione del Servizio Civile Nazionale, che permetterà di formare quattro giovani volontari nel corso del 2019.
 
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