Cinghiali, a far danni è l'ignoranza
di Filippo Grumi

Il grave incidente lungo la A1 causato dall’attraversamento di cinghiali ha riaperto la questione della caccia e del contenimento di questi ungulati presenti massiciamente anche in provincia di Brescia


Mai sentite tante fantasie in libertà riguardo al "problema" cinghiale.

Finché le dicevano le associazioni animaliste o contrarie alla caccia, me ne facevo pure una ragione, anche se decenni di ambientalismo nostrano hanno fatto più danni che altro ma che le bufale (o fake news per dirla come si dice oggi anche se io preferisco chiamarle balle, alla vecchia) arrivassero ad essere riprese pari pari da consiglieri regionali, allora vuol dire che siamo messi male.

A commento dei recenti fatti riguardanti l'incidente con morto e feriti gravi causati da un branco di cinghiali in autostrada (sì avete capito bene, in autostrada), ci siamo trovati ancora una volta a mettere sul banco degli imputati i soliti noti: i cacciatori.

In un suo post un consigliere regionale lombardo, scopiazzando quello della LAC (lega abolizione caccia, non certo super partes) arriva ad affermare quanto segue:
"Le associazioni agricole in commissione agricoltura ci avevano raccontato come fossero stati i cacciatori fin dai primi anni '90 a liberare e a far proliferare i cinghiali nella nostra regione incrociandoli con il maiale domestico per avere esemplari più grossi e prolifici. E il risultato lo vediamo coi nostri occhi
È la caccia al cinghiale il problema: finché si continua a cacciarli, i cinghiali non diminuiranno mai, anzi aumenteranno, e i dati lo dimostrano. Non solo a livello regionale, ma nazionale. Non solo perché i cacciatori vogliono che aumentino, ma perché la caccia indiscriminata favorisce la riproduzione e la diffusione del suino.
Senza considerare che la caccia al cinghiale ogni anno miete numerose vittime fra chi ha la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Le soluzioni per evitare queste tragedie dovute ai cinghiali sono: barriere efficaci anti-attraversamento, divieto di caccia al cinghiale per eliminare il conflitto di interessi dei cacciatori, piano di contenimento ad opera di personale addestrato non cacciatore (ad esempio polizia provinciale) e metodi ecologici di contenimento."

Questo è solo un piccolo pezzo, poi ne aggiungerò un altro.
Cominciamo dal primo assunto che ormai è una leggenda metropolitana.
La media di peso dei cinghiali nostrani, avendo partecipato anche io alla caccia al cinghiale è di circa 80Kg, anche meno, il più grosso maschio che io abbia visto arrivava a 110Kg.
Io credo che un qualsiasi contadino che avesse da macellare un maiale adulto del peso di 100 kg di salame e costine non ne farebbe proprio tante tante.
Cinghiali dal peso maggiore sono presenti nell'est europa e non si può certo escludere che alcuni cinghiali nostrani si siano anche incrociati con maiali domestici allo stato brado (come succede per i lupi con i cani) ma questa è l'eccezione e non la regola ed è scientificamente dimostrato che è stato del tutto ininfluente sul DNA delle specie autoctone.

Chi fa queste affermazioni in un ambiente ufficiale dovrebbe FORNIRE DELLE PROVE che però non vengono mai fuori, strano.
Secondo punto.
Che la caccia favorisca la diffusione dei cinghiali sul territorio ne aumenti il numero ci fa sorridere, che si mettano d'accordo questi tuttologi della domenica almeno una volta, o la caccia porta all'estinzione le specie oggetto di caccia o le fa aumentare, delle due l'una (oppure che si mettano a leggere qualche studio universitario sulla diffusione dei cinghiali prima di scriverne).

Che la caccia al cinghiale sia pericolosa è un dato di fatto ma ne più ne meno di altre attività umane, sono di questi giorni le notizie di due bimbe morte sulle piste da sci, chiudiamo tutti gli impianti sciistiche visto che lo sci non è una attività strettamente necessaria all'attività umana? suvvia...

Poi veniamo alle proposte riguardo ai rimedi, roba da fantascienza.
1) barriere efficaci anti attraversamento, comoda dirla così, ci dica quali e i costi. I cinghiali del tristemente famoso incidente hanno divelto reti metalliche e solo chi non ha mai visto un cinghiale di corsa nel bosco può credere che si fermi per quattro lucine e tre coriandoli, e poi, ci dica caro consigliere, chi paga per mettere in sicurezza MIGLIAIA e MIGLIAIA di km di strade e autostrade? Perché forse lei non sa che se il cinghiale non trova un buco per passare, e vuole passare, o lo fa o va a cercalo da un’altra parte;

2) piani di contenimento ad opera "per esempio" della polizia provinciale. Eh? la polizia provinciale è sotto organico cronico, manco riescono a fare i censimenti figuriamoci le battute di caccia. Le squadre di caccia al cinghiale autorizzate in provincia di Brescia sono 11 se non ricordo male, con una media di 60/80 iscritti il che, stando stretti vuol dire 600 persone che vanno a caccia di cinghiale, per ottenere gli stessi risultati quante "guardie" dovremmo assumere o quanti "volontari" ( e chi sarebbero i volontari che poi dovrebbero fare i contenimenti se non gli stessi cacciatori visto che il porto d'armi uso caccia non lo vendono al supermercato?) siamo sicuri che il cittadino comune, a fronte di un servizio gratuito offerto dai cacciatori, vedrebbe volentieri milioni di euro spesi per fare lo stesso lavoro?;

3) sospendere la caccia al cinghiale, questo è il top dell'analfabetismo animalista. Forse questi signori non sanno che una scrofa può partorire 2/3 volte all'anno facendo dai 6/9 porcastri. In un SOLO ANNO di tranquillità, di cinghiali in provincia di Brescia ce ne sarebbero MANDRIE, non gruppi o branchi ma vere e proprie MANDRIE di cinghiali in cerca di cibo che si spostano da un campo all'altro, da un vigneto all'altro (contiamo anche quelli?) facendo danni immensi, che ovviamente non verrebbero pagati dalle associazioni animaliste o dal loro referenti politici ma da noi cittadini in quanto la selvaggina è patrimonio indisponibile dello Stato e come si sa… chi rompe paga;

4) dei metodi ecologici di contenimento vorrebbe dire la sterilizzazione di mandrie di cinghiali? cattura e trasferimento? ci dica, troppo comoda sparare li una idea senza basi, senza costi, senza casistiche di comprovata efficacia su larga scala, ma si sa, se i soldi non sono i tuoi puoi spenderne quanto vuoi.

Veniamo all'ultima chicca: "I cinghiali sono un giocattolo in mano a gente arrogante e priva di scrupoli che pensa che tutto gli sia dovuto e si permette di giocare con la natura non pensando alle conseguenze delle sue azioni, come è successo sull'autostrada A1."

Caro consigliere, i cinghiali e la natura non sono un giocattolo ma non sono nemmeno una cosa da far gestire a gente di parte (come fatto fino ad ora l'animalismo e l'ambientalismo nostrano) o da politici (a dirla gentile), incompetenti come lei che per un attimo di celebrità a causa di una disgrazia si inventano tecnici faunistici esperti quando dal vivo non saprebbero distinguere un cinghiale femmina da un maschio, un cervo da un capriolo e un daino da un muflone (ci sono anche quelli a far danni e morti lo sa vero?).

Forse a me quanto sta succedendo con i cinghiali ricorda quanto è successo con le nutrie.
Una situazione che se presa in tempo era del tutto gestibile con l'uso del buon senso ed ora assunta invece al grado di emergenza con costi da centinaia di migliaia di euro solo per limitare i danni.
Come si è arrivati alla situazione attuale con le nutrie lo sappiamo bene e la colpa non può essere certo attribuita ai cacciatori ma sappiamo bene a chi, vero?

Filippo Grumi

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