I 100 del «pütì de la stanga»
di Ubaldo Vallini

Non poteva cominciare meglio questo 2019 che con gli auguri ad uno straordinario centenario, Severino Zola, vivida memoria di un tempo odolese che è ormai passato alla storia



Gli occhi curiosi, il sorriso spontaneo, la battuta pronta. E tanta voglia ancora di raccontare e raccontarsi.
E’ arrivato così a 100 anni “el pütì de la stanga”, quel Severino Zola che grazie alle abilità manuali, alla perseveranza e all’intelligenza, è diventato uno dei più apprezzati “maester” di fucina in quel di Odolo.

Tanto che nel 1960, quando decise di dividersi dal fratello Renato col quale lavorava nell’officina di Michele Oliva, è stato scelto da Dario Leali perché continuasse a far battere il maglio nell’officina di Pamparane, quella che da qualche anno è diventata l’apprezzatissimo Museo del Ferro di Odolo.

«In quegli anni era impegnato a far partire la sua ferriera, gli sono grato per avermi scelto nella conduzione della fucina.
Là dentro abbiamo fatto zappe, vanghe e badili per ancora vent’anni, fino all’80, quando poi Pamparane è stata chiusa» ricorda Severino, le cui memorie sono già lettera scritta in alcune pubblicazioni sull’argomento.

Sempre Severino, all’inizio di questo secolo, venne interpellato per ripristinare la funzionalità del maglio quando la fucina venne donata dai Leali al Comune perché ne facesse un museo.

Nessuno meglio di lui era in grado
di farlo e la fucina era conciata davvero male: i locali erano finiti sott’acqua e nella roggia che portava l’acqua alla vasca di accumulo era stata piazzata la fogna.

Severino ha voluto entrare nei particolari, raccontandoci di come ha avuto ragione sulle opinioni di certi ingegneri e indicando cosa ancora c’è assolutamente da fare perché quel maglio possa tornare ad essere operativo al cento per cento.
Insomma: a cent’anni suonati ci pare che abbia ancora voglia di dire la sua e con l’autorevolezza che l’ha sempre contraddistinto.

Severino vive da solo nella sua casa a Odolo
: gli portano i pasti, la figlia Daniela che vive a Barghe viene a prelevarlo ogni giorno per accompagnarlo al cimitero a trovare la sua Ida, che se n’è andata poco più di due anni fa.

Per il resto c’è la TV, da qualche mese legge a fatica, ma ha imparato a navigare in internet.

A Odolo è l’unico centenario.
Il segreto della sua eterna giovinezza? «Niente fumo, un bicchiere di vino al giorno, poca carne, mai vantarsi di aver mangiato tanto - dice ridendo -. La dottoressa mi visita ogni mese e dice che sono a posto, che posso andare avanti tranquillo».

181230SeverinoZola1r.jpg