Nubi sulla Variante di Lavenone
di val.

Il colosso CMC di Ravenna, capofila del raggruppamento di imprese che ha vinto l’appalto per la realizzazione della Vestone-Idro, si ritrova in forte crisi finanziaria


Il consiglio di amministrazione della grande azienda di costruzioni CMC, con sede a Ravenna, lo scorso 4 dicembre ha chiesto di ammettere la società alla procedura di concordato preventivo “con riserva”.
Si tratta di una procedura che si può intraprendere in presenza di grossi debiti, per provare a evitare il fallimento.

“Il percorso più efficace per porre in sicurezza il patrimonio della società e tutelare, in tal modo, tutti i portatori di interessi” si legge in una nota diffusa dal gruppo.

Il Sole 24 Ore ha riportato che per CMC “oltre a un possibile aumento di capitale a carico della galassia Legacoop, sul tavolo ci sarebbero anche opzioni più hard: una rinegoziazione del debito, cessioni e altre operazioni straordinarie fino alla potenziale fusione con altri operatori”.

Il dissesto sarebbe dovuto a
mancati incassi attesi nell’ultimo quadrimestre di quest’anno. In particolare, nel periodo settembre-novembre erano previste entrate per 137 milioni mentre ne sono arrivate solo per 52 milioni e la società non ha potuto far fronte a tutti gli obblighi.

Insomma, anche per la realizzazione del troncone di Variante valsabbina potrebbero sorgere dei problemi.


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