Cara Santa Lucia...
di John Comini

Stamattina mi sono svegliato presto... Sapevo che è il giorno di Santa Lucia, un giorno di magia


All’asilo dalle suore Orsoline, la Santa ci portava le caramelle: era bellissima, coperta da stupendi veli, chissà perché ricordava vagamente una delle suore, ma non poteva essere lei, quella suora aveva i baffi!

In piazza De Medici davanti alla mia c’era la casa bombardata della Palmina, con un campanello che suonava continuamente e io pensavo sempre che fosse Santa Lucia, anche a Ferragosto. “Papà, è Santa Lucia?” “Dorma dorma…” Ma quando era dicembre: “Presto a letto che Santa Lucia ti butta la cenere negli occhi!” “No mamma, questo è il campanello della Palmina…” Ricordo le discussioni col mio amico Ciotolo su Santa Lucia: “Tee, i gha dit che Santa Lucia l’è la mama” “Ma và, l’è emposibil. A te chi te l’ha dit che l’è mia la mama?” “La mé mama!” “Ah beh alùra…”

Scrivevo la letterina e la sera andavo a letto presto (come sempre, del resto), dopo aver preparato la fondina con la farina gialla per attirare il simpatico asinello. Il fatto che sul carretto ci stessero tutti i regali del mondo è uno dei misteri che mi ha sempre fatto pensare. Stavo lì, nel mio lettino, con gli occhi schiacciati, e quando sentivo un campanello sulla strada (molti andavano a lavorare al Lanificio in bici) la paura mi faceva sudare freddo: c’era il rischio di prendere la cenere negli occhi!

E quando giungeva l’alba, io e mia sorella chiedevamo ai genitori, nell’altra camera: “Mamma, è arrivata? Papà, è arrivata?” Loro stanchi dicevano: “No, non ancora, dormite…” finché esausti dicevano “Andate a vedere”. Io e Valentina ci alzavamo tremanti per l’emozione, guidati dalla sempre dolce sorella Rita, con passo felpato ci avvicinavamo alla sala con la porta di vetro, accendevamo la luce…Ecco, l’emozione di vedere quella porta di vetro piena di colori, è forse uno dei ricordi più belli della mia vita…Finché la porta si apriva, e dalle bocche usciva un’esclamazione di felicità pura ed assoluta,  esclamazioni continue ad ogni regalo. Non mancavano i mandarini, i cachi, i fichi secchi (per le future nozze?) e quelle caramelle di zucchero che decoravano il tutto. Io ero felicissimo di avere la mia pistola da cow boy, e sparavo ad indiani immaginari ben nascosti dietro i mobili. Il carbone lo portava al mio papà, per far funzionare la caldaia.

Mia zia Giulia mi raccontava che prima della guerra, a causa delle ristrettezze economiche, Santa Lucia non portava nulla. Allora lei e mio papà all’alba andavano a pregare in chiesa per ringraziare la Santa di aver donato una buona vista.

Stamattina mi sono svegliato presto…
Sul tavolo c’erano due mandarini, un panettone e nient’altro...Mancava il carbone per mia moglie, strano…Ho acceso il computer, e lì ho trovato i regali, inaspettati…

- I ragazzini delle medie che hanno trovato all’uscita di scuola un portafogli pieno e lo hanno riportato ad un commosso pensionato.

- Il sorriso di una ragazza africana salvata da un naufragio ed accolta con amore.

- I tifosi del Torino (acerrimo rivale della Juve) che realizzano il sogno di Francesco, un ragazzo malato, tifoso bianconero malato: gli pagano il viaggio per assistere al derby.

- La mamma di Giulia, che realizza il sogno della sua bambina andata in cielo a 10 anni, stroncata da un tumore al cervello: «A Natale i suoi giocattoli verranno regalati ai bimbi poveri»

- Le domande dei bambini: “Cara Santa Lucia, dove abiti? Perché scappi via? Vogliamo vederti, vogliamo toccarti, vogliamo ringraziarti…puoi tenere il disegno, ma lasciami la tua firma… Ma è vero che esiste l’aldilà? Scrivimi la risposta, grazie”.

- Il custode non udente di una scuola del Tennessee, che ha ricevuto un regalo speciale dai piccoli alunni dell'istituto: hanno imparato a cantare la canzone Happy Birthday con la lingua dei segni, e questo ha commosso il custode fino alle lacrime.

- Il magico buongiorno di una maestra: ''Scegli il tuo saluto e passa una bella giornata'' La brava maestra ha ideato un piano per far iniziare bene la giornata ai sui piccoli studenti: li aspetta in piedi, fuori dalla porta della classe, e fa scegliere ad ognuno un saluto diverso: i bambini indicano su un cartellone quale 'buongiorno' preferiscono, tra saltelli e mini coreografie… ma la maggior parte dei piccoli preferisce un abbraccio…

- La mamma, malata di tumore, che ha cercato il modo di accompagnare la sua bambina per mano fino alla maggiore età.  Ha scelto e affidato al marito diciotto regali da consegnare alla figlia uno per volta, a ogni compleanno.  Sapendo che le restavano solo due mesi, ha cominciato a pensare al futuro della figlia, a tutti i compleanni e i Natali che avrebbe avuto senza di lei, fino ai 18 anni. Libri, mappamondo, viaggi, lettere, bigliettini, piccoli messaggi con gli auguri e piccole lezioni di vita da mamma a figlia, sui ragazzi, sulle cose da donne...  Quando muore chi ci ama, per tanti di noi arriva, dopo il dolore, la consolazione di sapere che comunque non restiamo soli, che c’è un angelo che ci aiuta, che ci cammina accanto.

- E poi c’è quella commovente lettera scritta da un bambino scozzese di sette anni…Ha scritto alla Posta perché intercedesse per far arrivare gli auguri al suo papà in cielo, destinazione Paradiso. E il funzionario delle poste non ha voluto infrangere il sogno del bambino. Gli ha  spiegato che la missione per giungere fino al cielo ha richiesto da parte dei postini abilità extra quali schivare stelle e oggetti sparsi per le galassie. E la missione è stata brillantemente portata a termine…"Un piccolo gesto di gentilezza può avere un grande impatto sulla vita di una persona", ha detto la mamma…

Stamattina mi sono svegliato presto…
Mi son chiesto: Esiste un metodo per tornare buoni?
Ho pensato che anch’io avrei potuto scrivere una lettera a Santa Lucia. Le avrei chiesto di regalare ad ogni bambino l’affetto dei suoi genitori. Di donare ai bambini che hanno i genitori separati la certezza di non sentirsi soli. Di regalare l’adozione ai bambini che hanno perso i genitori. Di portare un pizzico di serenità a tutte le persone che soffrono. Un sorriso a chi si sente scoraggiato, una speranza a chi è disperato. Di regalare una possibilità di sopravvivenza a tutti quei bambini che stanno morendo nelle città bombardate o nei villaggi della miseria. Di donare ad ogni bambino un briciolo di felicità. Perché tutti i bambini hanno bisogno d’amore…

E se ormai sono in ritardo a scrivere la lettera a Santa Lucia, pazienza…ne scriverò una a Gesù Bambino, una a Babbo Natale e, perché no?, una anche alla Befana.
E so benissimo che in questo momento ci sono tante persone che credono ancora nell’amore, e che lo vivono…
Perché il tempo dell’amore è qui, ora, è un attimo che dura tutta la vita.

Stamattina mi sono svegliato presto…

maestro John

 “La saggezza non si trova al vertice della montagna di studi superiori, ma nei castelli di sabbia del giardino dell'infanzia.” (Robert Fulghum)
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