La favola del Calais
di Luca Rota

Esistono favole dai confini lontani, e quella odierna abita nei pressi della Manica, nei pressi del passo che dal continente porta in Gran Bretagna


Lì gioca una squadra di dilettanti
che porta il nome della cittadina che rappresenta, un team iscritto alla quarta serie francese, protagonista quasi vent’anni fa di una cavalcata che coinvolse l’intero Vecchio continente.

Siamo nell’estate del 1999
ed il Calais Racing Union Fc di mister Lozano, iscritto alla Coppa di Francia, parte come al solito invischiato nei preliminari tra le squadre ultra-cenerentole della competizione.

In sequenza i calesiani affrontano Campagne-lès-Hesdin, Saint-Nicolas-les-Arras, Marly-lès-Valenciennes e Béthun. Da tutti e quattro gli incontri escono vittoriosi, ma non senza soffrire. Poi il gioco inizia a farsi duro, ed è lì che ha inizio la favola vera e propria.

La cavalcata è grandiosa, a tratti superba, emozionante ed avvincente. Vengono eliminate in sequenza le vicine Dunkerque e Lilla, coi primi anch’essi dilettanti, regolati agevolmente, mentre i secondi ai tempi in Ligue 2, rimontati e battuti ai penalty tra l’incredulità generale.

Nei sedicesimi, già traguardo insperato, l’urna è benevola e riserva il Langon-Castets, che milita nella loro stessa divisione (la quarta). L’esito dirà 3 a 0 e successivo approdo agli ottavi.

Qui l’avversario è il Cannes, altro club di Ligue 2. I canarini pareggiano a cinque dal termine e dagli undici metri non sbagliano un colpo. Ormai si gioca sulle ali dell’entusiasmo, con una nazione intera al seguito.

Quarti di finale, di fronte lo Strasburgo (squadra di Ligue 1). Il tabellone dopo i novanta regolamentari dirà 2 a 1, sancendo così l’accesso alle semifinali, nel delirio più totale di un Paese che ormai tifa in toto per i giallorossi del nord.

In semifinale però l’avversario sono i campioni di Francia del Bordeaux, cosa che sembrerebbe segnare a questo punto, la fine della già bellissima favola. Il risultato finale invece dirà il contrario, col Calais che s’impone per tre reti ad una dopo i supplementari, staccando il pass per Parigi e per un sogno che ormai non sembra più così impossibile.

La favola giunge così al suo epilogo, quasi un anno dopo dal suo inizio. Parigi, stadio Saint Denis, 80mila spettatori sugli spalti, e sul manto erboso che due anni prima ha visto Zidane e Petit battere il Brasile di Ronaldo, il Nantes a contendere agli uomini di mister Lozano il loro sogno.

I calesiani chiudono magicamente in vantaggio la prima frazione di gioco; nel secondo tempo il Nantes pareggia, per poi segnare a tempo scaduto e su rigore inesistente, aggiudicandosi così la Coppa.   

Il silenzio dello Stade de France è tombale, ma sugli spalti durante la premiazione, Landreau, portiere e capitano del Nantes, e Becque, capitano del Calais, alzano insieme il trofeo (nella foto), ed anche se come epilogo di questa bella favola ci si sarebbe immaginato il lieto fine, forse va bene così.

In fondo ve lo immaginate il Rezzato che sfida la Fiorentina in finale di Coppa Italia all’Olimpico di Roma?

Beh, in Francia è successo.
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