Nel dirupo per una ventina di metri
di val.

E’ andata davvero bene al cacciatore 53 enne che durante una battuta al cinghiale è precipitato da un dirupo per una ventina di metri, rimbalzando fra rocce e alberi


L’uomo, un cacciatore di Nozza che faceva parte della squadra Cinghial Group della Valle Sabbia, mentre stava esplorando una parte di bosco coi cani per snidare il selvatico, nelle vicinanze dell’abitato di Avenone di Pertica Bassa, si è appoggiato ad una pianta e quella ha ceduto di schianto, facendolo ruzzolare di sotto.

Un volo di venti metri almeno rotolando e rimbalzando fra pietre e alberi, per poi fermarsi  nel sentiero sottostante. Per fortuna, come vuole il regolamento, in quella fase della battuta di caccia al cinghiale il fucile era scarico, altrimenti con tutti quegli sbattimenti avrebbe benissimo potuto partire anche un colpo.

Subito i colleghi gli hanno prestato soccorso e siccome lamentava dolori alla schiena e al costato, l’hanno tenuto immobile in arrivo dei soccorritori.

Sul posto sono intervenuti gli equipaggi dell’ambulanza di Pronto Emergenza da Odolo e dell’eliambulanza da Trento. Con loro anche i vigili del fuoco da Vestone e Salò, gli uomini del Soccorso alpino della Valle Sabbia partiti questa volta da Roè Volciano e i carabinieri vestonesi.

L’uomo è stato caricato su una barella kong e non senza fatica, portato fuori dal bosco fino al paese, distante solo alcune centinaia di metri.

Qui è stato caricato sull’ambulanza e poi trasferito in un prato pianeggiante un chilometro più in là per il rendez-vous con l’elicottero, per un volo fino al Civile di Brescia, dove, fortunatamente, le ferite riportate sono state dichiarate non gravi.

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