Inquinamento acustico
di Pierluigi Bertulli

Domenica 25 novembre in programma un’escursione su sentieri poco  frequentati da Casto a Piano di Lò. Mi aspettavo panorami valsabbini, silenzio e  unico rumore quello delle foglie spostate camminando...


Decidiamo (240 anni in tre) arrivare al rifugio Alpini salendo prima il Dosso C’E’.
Dopo pranzo un amico ci avrebbe riportato a Brescia.
Tutto bene? Nooo, non per me.

Arrivato al Piano
sono stato accolto (è la seconda volta che mi capita quest’anno) dal frastuono di musica anni 60 proveniente dall’esterno di una casa a sud sopra il laghetto, diffusa da altoparlanti a tutto volume, ininterrottamente per ore.

(Anche da nord veniva diffusa musica, ma attutita dagli alberi)

La volta scorsa il proprietario mi disse che dall’interno casa non ascoltava bene, ecco il perché delle casse ad alto volume (parole udite dalle mie orecchie, chi vorrà potrà verificarlo, perché il signore mi è parso uno che non demorde dal suo proposito di ascoltare e far ascoltare la “sua” musica)

Di fronte a queste argomentazioni mi sono ritirato (sconfitto? No)

Da frequentatore della montagna vecchio stile, mi aspettavo di pranzare ascoltando il “rumore del silenzio”, ma forse queste cose non vanno più di moda.

Appellandomi al valore “del silenzio”, faccio presente questi fatti (forma d’inquinamento) perché, se non vi sembreranno solo manie, possiate a tempo e luogo opportuni spendervi per la difesa del Pian di Lò da questa forma di “discoteche”.

Quanto esposto, senza risentimento nei confronti di alcuno, solo per difesa di valori “tradizionali” della montagna, senza disconoscere i nuovi, ringrazio per la cortese attenzione, e auguro buon lavoro.

Pierluigi Bertulli

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