L'acquaforte del Carboni e il disegno perduto
di c.f.

Una storia tutta bresciana quella che sarà presentata questo venerdì sera a Roè Volciano per iniziativa dall’Assessorato alla cultura e Ateneo di Salò, in occasione della consegna delle borse di studio


In occasione della serata di consegna delle borse di studio, questo venerdì 16 novembre, alle 18 presso l’Auditorium comunale di Via Verdi a Roè Volciano, l’assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’ateneo di Salò, ha organizzato una serata per presentare una singolare storia bresciana: “L’acquaforte del Carboni e il suo disegno che si credeva perduto”.

L’incontro narrerà la storia della realizzazione di un ambizioso progetto pensato nei primi anni Sessanta del Settecento dal nobile bresciano Luigi Arici, il quale decise di far realizzare una veduta prospettica della città.

Per realizzare il suo progetto, il nobile Arici si rivolse alla bottega cittadina dei Carboni che, all'epoca, era gestita da "mastro Ricciardo", il quale manifestò subito parecchie perplessità riguardo la commissione.

Fu il figlio Domenico ad occuparsi del progetto che vide la luce nel 1764 e che si concretizzò con l'esecuzione di una bellissima veduta di Brescia presa a volo d'uccello da Porta San Nazaro.

Tale veduta, considerata il capolavoro dell'intera produzione cartografica bresciana di tutti i tempi (e non solo bresciana), fu incisa in rame da un precedente disegno preparatorio che i più importanti studiosi di antica cartografia davano per "perduto".

È più di mezzo secolo, quindi, che non si hanno notizie del disegno originale, un "unicum" di grandissimo interesse storico, dato ormai per "scomparso".

Oggi, grazie a intense ricerche e all'attuale proprietario, (uno dei relatori) possiamo finalmente mostrare al pubblico queste due opere d'arte e raccontare questa affascinante "storia bresciana".

Interverranno, in qualità di relatori, Giuseppe Nova, Angelo Rampini e Mario Manera.
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