Un manager americano dal cuore castellano
di Aldo Pasquazzo

Si tratta di Mario Tarolli, originario di Castel Condino ed emigrato alla fine degli anni Cinquanta negli Stati Uniti, dove ha fatto carriera con onestà e determinazione 


Il comitato parrocchiale e la banda San Giorgio di Castel Condino  sabato scorso hanno organizzato una serata per salutare e ringraziare Mario Tarolli, originario di Castel Condino ed emigrato negli Usa.  
 
Mario è fratello del compianto insegnante Vittorino - deceduto pochi giorni fa - e dell'ex senatore Ivo. 
 
Ebbene, ad aprire l'incontro ci ha pensato il reverendo arciprete  don Vincenzo Lupoli, che ha ringraziato Mario per il generoso contributo donato alla parrocchia per la ristrutturazione delle campane. “Un riconoscimento ed un grazie, anche da parte  dall'Amministrazione che rappresento, per l'iniziativa intrapresa  dal suo prestigioso concittadino” ha detto il sindaco Stefano Bagozzi.
 
E' seguito il racconto di Mario, partito dal paese di origine nell’agosto del 1958 a soli 14 anni, con il cuore pieno di speranza. Ad accoglierlo negli Usa c’era una sua zia, sposata e che aveva da poco perso l’unico figlio.
 
Nel 1962 era stato assunto da una compagnia americana a Solvey, lavorava dalle ore 23 alle ore 7, poi di giorno andava all’università. 
Dopo essersi laureato, nel 1967 è stato assunto dalla Manufacturing at Church & Dwight Co. Inc., all’inizio come addetto alla pulizia dei pavimenti, fino ad arrivare alla prestigiosa carica di vicepresidente.
 
Alla domanda di come sia riuscito a diventare un manager così importante negli Usa, Mario risponde che all’inizio era molto attento a capire quali doti possedevano le persone di responsabilità nella sua compagnia; ha pertanto preso ispirazione dall’onestà di uno, dalla puntualità dell’altro e dal modo in cui trattava i dipendenti l’altro ancora.
 
Poi ancora: “Ho imparato tanto nel mio lavoro e ho fatto una bellissima carriera fino ad arrivare ad essere il responsabile di dieci fabbriche negli Usa, una in Gran Bretagna e tre in Brasile, per un totale di 2500 dipendenti”.
 
Nel 2013, sei mesi prima di andare in pensione, dopo ben 46 anni di lavoro presso la stessa Compagnia, ad una delle sue fabbriche è stato dato il suo nome.
 
A chiudere la serata è toccato ad Andrea Gara, presidente della banda San Giorgio, che ha ringraziato Mario del contributo che ha dato all’associazione e lo ha omaggiato di una bella foto della banda ed un libro sulla storia delle bande giudicariesi, scritto dal fratello Vittorino.
“Mario - parole di Romina Tarolli, una delle organizzatrici della serata - ha superato tante difficoltà negli anni, è diventato un americano di prestigio, ma si è sempre sentito un castellano e per questo la comunità di Castel Condino si sente orgogliosa e auspica che tanti ragazzi giovani prendano spunto dalla sua storia e possano imparare dalla sua esperienza”.

Nella foto Mario Tarolli con la cognata Adriana
  
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